Ed eccoci arrivati alla seconda serata del 74 Festival di Sanremo, durante la quale si esibiranno solo 15 dei 30 cantanti in gara. Il pubblico in sala già gongola “Mica son scemo io! Ho preso il biglietto per oggi, visto che cantano solo in 15. Alle 23.30 massimo siamo a cena!”. Certo, come no? Amadeus condanna anche stasera gli italiani ad una folle diretta di quattro ore e mezza. Anche oggi, panino al sacco! Partiamo subito con una simpaticissima idea del direttore artistico, che per mettere più a loro agio i cantanti che stasera non si esibiranno, decide di fargli presentare i loro colleghi “in servizio”. Stessa solfa domani. Tu pensa: questi hanno un solo giorno libero, in questa settimana di delirio e Amadeus che fa? Gli occupa pure quello! Sanremo si ama, ma Ama un po’ meno.
E poi… arriva Giorgia e immediatamente ci si domanda perché, questa cantante incredibile non sia sommersa di premi e riconoscimenti in tutto il mondo, magari al posto di qualche altra cantante italiana lievemente sopravvalutata. Ma vabbè, ce la godiamo noi. Questa sera in veste di co conduttrice, affianca Amadeus con piglio romanesco e una dose di emozione che la rende comunque simpatica.
Tra i siparietti stile “Ho visto lei che presenta lui, che presenta lei”, l’unico che ha avuto veramente senso di esistere è sicuramente quello di Diodato che presenta Dargen D’amico. Due artisti che non potrebbero essere più distanti tra loro e invece sul palco, si crea una sorta di magia che li unisce, di fronte alle parole pronunciate la prima sera proprio da Dargen e quel “cessate il fuoco” così necessario. La stampa lo definisce politico, forse con un’accezione tutt’altro che positiva, Diodato lo ringrazia, per aver dimostrato semplicemente un’umanità che dovrebbe essere scontata, in un momento storico come il nostro e che invece viene scambiata per banale propaganda.
Giovanni Allevi sul palco di Sanremo è un dono, per tutti noi. Lui parla dei doni che la malattia paradossalmente gli ha fatto e nel farlo si emoziona fino alle lacrime. La sua presenza, la delicatezza con cui parla, la bellezza nel vederlo ridere come un bambino imbarazzato, tutto è perfino troppo per una semplice trasmissione televisiva. Ma non è troppo per lui, che vive il suo ritorno a suonare come un miracolo, come il risultato della speranza che non l’ha mai abbandonato. Il momento più bello al quale ho assistito durante tutti i Sanremo che ho visto nella mia vita. Una cosa di una potenza unica.
Dopo tanta poesia, come si fa ad andare avanti senza risultare banali e mediocri. E infatti, a distanza di nemmeno un’ora, ecco l’arrivo dell’attesissimo ospite straniero: John Travolta. E che cosa fai fare a uno come John Travolta? Che so, un’intervista nella quale raccontiamo a tutto il pubblico di Sanremo un po’ di lui? Eh, ma ci sarebbe il problema della lingua. Qui nessuno parla una parola d’inglese. Vabbè, usiamo il traduttore, però limitiamoci a brevissimi scambi di sillabe, niente intervista. Occorre trovare qualcosa di originale, qualcosa di inaspettato. Ecco! Facciamolo ballare, anzi, rilanciamo: facciamolo ballare col presentatore. Detto fatto, la star di Hollywood è protagonista di un siparietto talmente cringe, da non sembrare reale e mentre Amadeus esegue drammaticamente le mossette di Staying Alive, l’espressione sul viso di John Travolta esprime chiaramente il disagio di un uomo, che sta appena mandando a puttane la sua carriera hollywoodiana per un’ospitata in Italia. Ma la cosa non finisce mica qui. Il duo delle meraviglie si trasferisce all’esterno ed è qui che Travolta viene coinvolto in una delle cose più tristi mai viste in televisione, da molti anni a questa parte. Insieme a Fiorello, che li aspetta fuori dal teatro, indossando cappellini arancioni a forma di becco, ballano il Ballo del qua qua. Il primo pensiero va subito al cachet che potrebbe aver chiesto John Travolta per umiliarsi così. Forse c’ha il mutuo da pagare, chissà.
A salvare tutto il salvabile, torna Giorgia col suo medley. Tutto si ferma, tutto è niente di fronte ad una delle voci più incredibili del panorama musicale italiano e non solo. Sentirla cantare i suoi più grandi successi è emozione pura, sempre e per sempre. Intanto, questa cosa del presentatore che presenta il cantante, che presenta un altro cantante, che presenta la zia sta cominciando a stancare un po’. Soprattutto perché s’è fatta ‘na certa e per questa sera credo di averne avuto abbastanza.