“A Sanremo votate i Ricchi e Poveri. Mi schiero“. Chi parla è Fiorello, che all’indomani delle pagelle della stampa relative agli ascolti in anteprima dei brani in gara a Sanremo prende le difese del gruppo (ieri un quartetto, oggi un duo) bocciato da gran parte della critica con termini poco lusinghieri. “Ho visto e letto diversi commenti che non mi sono piaciuti sui Ricchi e Poveri. Innanzitutto rispetto per chi ha fatto comunque la storia della musica italiana, quindi noi di Viva Rai 2 ci schieriamo con loro. Ogni giorno diremo: ‘Votate i Ricchi e Poveri’. Anche alle Europee” spiega con tono accorato lo showman nel suo programma mattutino.
GLI ESORDI – In attività dal 1967, il gruppo originario di Genova ha venduto oltre 22 milioni di copie, cosa che fa di loro il secondo complesso italiano per vendite alle spalle dei Pooh. Tra i sostenitori persino Fabrizio De André, il primo a credere nel progetto al punto da organizzare ad Angela Brambati, Angelo Sotgiu, Franco Gatti e Marina Occhiena un’audizione presso una casa discografica milanese, e Franco Califano, che al termine di un pranzo insieme, dopo aver scoperto che i 4 non avevano molti soldi, propose il nome Ricchi e Poveri perché “siete ricchi di spirito e poveri di tasca”.
UN SUCCESSO SENZA CONFINI – Le tasche del quartetto in realtà si riempirono negli anni successivi, grazie a hit internazionali come La prima cosa bella, Che sarà, Sarà perché ti amo, Come vorrei, Mamma Maria. 13 le partecipazioni al Festival di Sanremo compresa quella di quest’anno, e una vittoria, nel 1985, con Se m’innamoro. Nel curriculum anche una partecipazione all’Eurovision Song Contest nel 1978 in rappresentanza dell’Italia.
L’ADDIO DI MARINA OCCHIENA – Negli anni Ottanta un primo scossone mina la solidità della band, quando Marina Occhiena lascia la formazione per motivi che per decenni rimangono avvolti nel mistero e attirano la curiosità della cronaca rosa. Nel 2020, in occasione della reunion per celebrare i 50 anni dalla loro prima partecipazione a Sanremo, il tema torna fuori, e Franco Gatti precisa: “Lei non è mai stata cacciata e se n’è andata spontaneamente. Tra Angela e il compagno le cose erano già ‘tric trac’, quindi non è vero che è stata Marina a rovinare quel rapporto”.
DA TRIO A DUO – E’ il 2016 quando anche Franco Gatti – scomparso nel 2022 – abbandona per dedicarsi alla famiglia, provata dalla morte del figlio Alessio. I due superstiti, Angelo e Angela, proseguono tra attività live e apparizioni televisive. Ora l’occasione del rilancio sul palco del teatro Ariston con il brano Ma non tutta la vita, un invito a fare subito le cose che si desidera, senza aspettare troppo.