“L’informativa di Tajani sul caso di Ilaria Salis? Non mi fido, perché parlano i fatti. Tanto per cominciare, dato che a qualcuno piace tanto dire ‘Prima gli italiani’, ricordo che Ilaria Salis è nostra concittadina. Il nostro governo si muova immediatamente, senza aspettare un istante in più, per compiere il suo dovere e per riportare Ilaria ai domiciliari in Italia. Adesso basta chiacchiere”. Sono le parole pronunciate ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus, dalla senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, che proprio ieri nell’Aula della Camera dei deputati, dopo le comunicazioni del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sul caso di Ilaria Salis, ha annunciato la richiesta ufficiale di accesso agli atti delle comunicazioni fra le autorità italiane e ungheresi.
Ilaria Cucchi definisce ‘inaccettabile’ il lassismo prolungato del governo Meloni e rivela: “Un altro imputato tedesco è stato riportato nel suo paese. Un amico di Ilaria Salis, che era rientrato in Italia, tuttora è nel nostro paese perché il magistrato non ha consentito che venisse riportato in Ungheria. Quindi, nessuno di noi capisce veramente perché per Ilaria il governo non voglia fare nulla. Mi auguro che non sia per le sue idee politiche diverse da quelle del governo. Penso alla famiglia di Ilaria che è rimasta totalmente inascoltata in tutto questo tempo – prosegue – poi viene ricevuta dal ministro Nordio che le suggerisce di prendere la residenza in Ungheria. È bene sapere che i presunti pestati di Ilaria Salis hanno deciso di non sporgere denuncia e hanno chiaramente detto che si faranno giustizia da soli. Quindi, i genitori di Ilaria Salis dovrebbero andare incontro a queste persone? Questo sarebbe l’aiuto che sta fornendo il nostro ministro? Dal nostro governo e dai nostri ministri mi aspetto delle soluzioni ben diverse”.
La parlamentare fa un breve excursus della vicenda dalla 39-enne brianzola: “Ilaria Salis si trova in quelle condizioni terribili in un carcere di Budapest dall’11 febbraio 2023. Durante quest’anno non è successo assolutamente nulla finché non sono arrivate le pubbliche denunce. A nulla sono serviti gli appelli della famiglia di Ilaria Salis, che si è rivolta dapprima alla nostra presidente del Consiglio e successivamente ai nostri ministri, compreso Tajani, senza mai ricevere alcuna risposta – continua – Le risposte sono arrivate solo dopo la diffusione delle immagini di Ilaria portata in udienza al guinzaglio. A quel punto, non si poteva più far finta di nulla e tutti sono caduti dalle nuvole. In questo lasso di tempo io e i miei colleghi non siamo stati zitti, ma abbiamo fatto pubbliche denunce e interrogazioni parlamentari, che non hanno ricevuto una risposta concreta, né hanno dato seguito a dei fatti. Allo stato attuale, Ilaria è ancora in quelle condizioni”.
E aggiunge: “Quando Tajani parla di miglioramento di condizioni detentive, si riferisce all’ora d’aria giornaliera, quindi non credo che Ilaria stia così bene in questo momento. La verità è che non si sta facendo assolutamente nulla per riportare Ilaria Salis ai domiciliari nel nostro paese. Chiediamo al governo e ai ministri per quale motivo per un anno non hanno fatto nulla e si sono svegliati soltanto dopo le nostre pubbliche denunce – conclude – Abbiamo buoni rapporti con Orban, che io non condivido, ma almeno usiamoli per portare Ilaria in Italia. Tra l’altro, esistono delle convenzioni internazionali con le quali Ilaria può scontare i domiciliari nel suo paese, che ancora possiamo considerare civile e democratico”.