Roma, 25 mar. (Adnkronos) - Roberto Bolle compie oggi 50 anni. Il ballerino piemontese che dall'età di 11 anni non ha mai smesso di calcare i palcoscenici di tutto il mondo celebrerà sotto il segno di 'Caravaggio' questo importante compleanno.
Un percorso di passione e resilienza, di assoluta abnegazione nei confronti di Tersicore, quello del giovane Roberto, nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975, ma vissuto a Trino Vercellese. Una famiglia (soprattutto la madre) che lo ha sempre sostenuto e incoraggiato, pur non provenendo dal mondo dello spettacolo. Gli inizi a 11 anni alla scuola di ballo dell'Accademia Teatro della Scala. Mentre i suoi coetanei si divertivano sui campi di calcetto, il giovanissimo Roberto studiava, senza mai saltare una lezione. In una recente intervista aveva dichiarato: "Sono stato un adolescente fortunato. Avevo talento, le doti necessarie. La danza in quegli anni era solo un sogno, ma era anche qualcosa che mi faceva star bene, che mi rendeva felice". Il grande salto e la prima, grande affermazione nel 1996 al termine di una rappresentazione di 'Romeo e Giulietta' alla Scala, viene nominato 'primo ballerino' da Elisabetta Terabust che qualche anno prima aveva predetto alla giornalista Valeria Crippa: "Quando partirà lo farà con un razzo, è un marziano, avulso da tutte le coordinate".
Corpo apollineo e statuario, 'principe' amatissimo nelle fiabe del repertorio romantico, dal 'Lago dei Cigni', alla 'Bella Addormentata', a 'Cenerentola', ha danzato con celebri étoile, da Carla Fracci a Darcey Bussel, ma anche con Alessandra Ferri, Eleonora Abbagnato, protagonista di lavori contemporanei firmati Balanchine, Petit, Béjart, Forsythe, Cranko, Neumeier, Ratmanskij accanto all'italiano Massimiliano Volpini, legato con questo ultimo, da una lunga e fraterna amicizia 'scaligera'. Il regista e coreografo romano ha creato per i gala 'Roberto Bolle and Friends' alcuni brani di assoluto fascino, tecnologici e sperimentali. Ed è proprio lo stesso Volpini che definì Bolle 'un danzatore pop', un artista che sa parlare a ogni tipo di pubblico riempiendo, come solo Maurice Béjart aveva saputo fare in passato con il suo Ballet du XX Siècle, i teatri, gli stadi, le arene, da Pompei a Caracalla, ai Templi di Agrigento, sempre con spettacoli sold out.
E se recentemente aveva confessato a Natalia Aspesi, sulle pagine di Repubblica, che 'la danza è dolore, ma non voglio smettere', Roberto Bolle dall'età di 11 anni non ha mai smesso di calcare le tavole dei palcoscenici di tutto il mondo. Milano, Londra, Stoccarda, Berlino, Vienna, Tokio, New York sono state tra le città più amate e soprattutto frequentate, in particolare Londra, dove nel 2002 si è esibito dinanzi alla Regina Elisabetta II. Senza dimenticare quel suo ingresso, tra l'empireo dei grandi, quando Rudolf Nureyev lo scelse a soli 15 anni per danzare nel ruolo di Tazio in 'Morte a Venezia'. Troppo giovane, non poté partecipare al balletto, un'occasione forse mancata.
Una carriera coronata da successi, premi, riconoscimenti, ma anche eventi che lo hanno visto protagonista in qualità di ambasciatore di buona volontà per l'Unicef. Amatissimo dalla moda, nelle serate di gala, ha sempre sfoggiato look di grande e sofisticata eleganza, come i capi di Daniel Lee per Burberry, ma anche Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Ermenegildo Zegna. "Amo i look sobri e senza tempo, con un tocco di contemporaneità - aveva dichiarato in una recente intervista - Amo i tagli classici, non indosso mai nulla di largo e aderente'. I grandi fotografi lo hanno 'ritratto' spesso senza veli in tutta la sua sfrontata e mai volgare bellezza, come in passato Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti, 'autore' nel 2021 a Milano della mostra 'Passo a Due'. Una passione replicata a Roma, prima del debutto di 'Caravaggio', con una serie di scatti scelti dinanzi a celebri dipinti di Michelangelo Merisi esposti a Roma a Palazzo Barberini dove è in corso una mostra dedicata al grande pittore.
In occasione di un compleanno così importante la stella della danza internazionale è pronta a rimettersi in gioco con nuove avventure artistiche. Innanzitutto il 29 aprile, Giornata mondiale della Danza, Bolle tornerà a essere protagonista di 'Viva la danza', il programma trasmesso in prima serata su Rai 1. Pochi giorni dopo, il 9 maggio, debutta invece con 'Caravaggio' (coreografie di Mauro Bigonzetti e musiche di Bruno Moretti che ha riorchestrato brani di Monteverde tratti dall''Orfeo' ) al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con repliche il 10 e l'11 maggio.
"Un cadeau per i suoi 50 anni il mio 'Caravaggio' - dice all'Adnkronos il coreografo Mauro Bigonzetti - che aveva già debuttato con Roberto a Buenos Aires. Da qualche anno Roberto ha cambiato focus sui suoi personaggi, non più principe o ruoli 'd'azione' per lui, ma personaggi più introspettivi, dove c'è maggiore interpretazione, 'maudit' come nella scaligera 'Madina', forti, poetici, drammatici, come il mio 'Caravaggio', in alcuni momenti persino violento". "Cinquant'anni sotto il segno di una maturità diversa, di esperienze importanti per Roberto. Il balletto - racconta il coreografo - era stato creato per Vladimir Malakhov e lo Staatsballett Berlin, ma Bolle dal punto di vista interpretativo ha superato l'astro russo. Come italiano ha un approccio e una sensibilità diversa, è molto, molto ispirato. Roberto in questo momento storico sta dando il massimo. Nessun confronto con il passato. Ancora un danzatore, un artista in crescita e continua evoluzione".