Nell’intero 2023 la produzione dell’industria italiana è diminuita del 2,5% rispetto all’anno prima. Lo comunica l’Istat che diffonde anche il dato relativo al solo mese di dicembre e rileva come i dati tendenziali (ossia il confronto con lo stesso mese dell’anno prima) siano stati quasi tutti negativi. L’unica eccezione è stata gennaio 2023. Anche in dicembre il confronto su base annua segna una flessione del 2,1% mentre, rispetto allo scorso novembre, si nota una ripresa dell’1,1%. L’anno scorso è stato particolarmente duro per le industrie del legno e della carta, che hanno accusato una flessione produttiva del 13,3%. Male anche il tessile e abbigliamento (- 6,5%) e la chimica (- 6,6%).

Cali più contenuti per l’alimentare (- 1,6%) , apparecchiature elettriche (- 2,4%) e la siderurgia (- 3,7%). Tiene la meccanica, il comparto più importante dell’industria italiana, che ha chiuso il 2023 a – 0,2%. Risultati confortanti viceveresa per la farmaceutica (+ 7,3%) e i mezzi di trasporto (+ 8,1%). Il solo dicembre ha segnato una ripresa per alimentari, chimica e apparecchi elettrici. L’attività industriale italiana risente anche di un contesto europeo debole e in particolare della fase recessiva della Germania. Nel 2023 la produzione industriale tedesca è arretrata dell’1,5% . Molte aziende del Nord Italia sono profondamente integrate con le filiere produttive tedesche.

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