Speciale Festival di Sanremo 2024

Sanremo 2024, Gazzelle: “Quando sono stato annunciato nel cast Biagio Antonacci mi ha scritto ‘ti auguro la serenità'”. Io cerco i miei cinque minuti di batticuore”

Dopo aver pubblicato l'album “Dentro” e il live allo Stadio Olimpico di Roma il 9 giugno 2023, il cantautore ha deciso di debuttare al Festival: “Cerco i miei cinque minuti di batticuore, ma una volta sceso dal palco saranno già passati”

Debutto per Gazzelle al Festival di Sanremo dove presenterà il brano “Tutto Qui”, dopo aver pubblicato l’album “Dentro” e il live allo Stadio Olimpico di Roma il 9 giugno 2023. Durante la serata delle cover, in programma venerdì 9 febbraio, Gazzelle sarà accompagnato da Fulminacci e porteranno sul palco la loro Roma con l’intramontabile e generazionale “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti.

Chi te l’ha fatto fare ad andare a Sanremo?
Mi è venuta questa idea positiva di canzone scritta poco prima di mandarla ad Amadeus assieme ad un’altra. Mi piacevano entrambi, forse ‘Tutto qui’ mi piaceva leggermente di più. L’altra canzone scartata magari la farò uscire più avanti. In parecchi mi dicevano di dare ad Amadeus solo l’altra canzone perché forse più ‘radiofonica’…

E una volta che sei stato annunciato nel cast del Festival cos’è successo?
Tutti mi hanno detto ‘ma sei sicuro?’. Biagio Antonacci mi ha scritto ‘ti auguro la serenità’.

Hai avuto un rapporto conflittuale con la decisione di andare?
Ma io Sanremo l’ho sempre vista e fino ad un certo punto è stata una manifestazione che si era appiattita, musicalmente parlando. Nel cast c’erano quei ‘Big’ fissi ormai da vent’anni mentre la musica ‘alternativa’ spiccava ed era quella più bella. Oggi ci sono tantissimi artisti e generi diversi, perciò sono felice di poter portare anche il mio.

Chi o cosa ti ha ispirato “Tutto qui”?
È il racconto delle immagini che mi stavano attraversando nella mente nel momento in cui l’ho scritta, non è solo una canzone d’amore ma anche di speranza e dolcezza… Inoltra racconta gli alti e bassi che può avere una relazione quando li condividi con la persona che ha a che fare con i drammi e le situazioni difficili che la vita ti pone davanti. In quel momento cerchi di essere d’aiuto alla persona che ami. Non è un caso che il brano parli di lutti.

Lei è soddisfatta per questa dedica?
Sì è molto felice…

Come mai hai scelto per la serata delle cover “Notte prima degli esami”?
Solo qualche anno fa non avrei mai pensato di portare questa canzone piuttosto qualche altro brano di Vasco o Battiato. Stavolta mi sono ritrovato a decidere, al di là dell’ospite, quale canzone interpretare per le cover e mi è venuta in mente ‘Notte prima degli esami’.

Perché?
Non l’avevo mai cantata in vita mia e così quando mi sono ritrovato in studio ad arrangiare il brano, sono rimasto sconvolto perché l’ho cantata tutta al primo colpo, senza nemmeno leggere il testo. Mi subito fatto effetto perché se è accaduta questa cosa è grazie alla forza della canzone che tutti conoscono ed è un vero e proprio inno. Poi ho chiamato Fulminacci perché è romano come me e abbiamo quasi gli stessi riferimenti nel caso di Venditti, mentre io sono più per Rino Gaetano e lui per De Gregori.

Hai provato a coinvolgere Venditti?
Ci ho fantasticato, mi sarebbe piaciuto, ma non credo che lui voglia partecipare al Festival per gareggiare in competizione. Una posizione che rispetto.

Una famiglia per il proprio figlio sogna il posto fisso, nel caso di un artista che vada a Sanremo. La tua come ha reagito?
Mamma mi ha subito chiesto ‘sei sicuro? Guarda che è stressante’. Ma lì le ho chiesto ‘scusa ma tu l’hai già fatto Sanremo?’. Comunque mentre mi diceva questo aveva gli occhi a cuoricino, ma anche lei vive male la pressione. Papà invece è stato più rock e mi ha detto ‘Vai vai, vai subito, spacca tutto’. Insomma mi hanno incoraggiato. Ma sono soprattutto i miei parenti i miei sostenitori e una mia zia, in particolare, che da quando faccio il cantante ha cambiato atteggiamento nei miei confronti.

In che senso?
Come se mi volesse più bene (ride, ndr) mi fa mille domande, si ‘accolla’… Prima, quando ero più giovane e studente, non avevamo nulla da raccontarci. Stavolta mi chiede di tutto.

Come ti stai preparando alle performance?
Sono andato dalla vocal coach ma solo per resistere cinque giorni di seguito tra esibizioni e interviste che dovrò fare. Vorrei imparare qualche trucchetto per non danneggiare la mia voce e rimanere concentrato.

Ci sarà un album o un tour prossimamente?
Non vado a Sanremo per promuovere qualcosa o il disco e questo devo dire mi rasserena molto. Andrò al Red Valley Festival, ad Olbia, ad agosto e magari in estate farò qualche concerto. Ma non sarà un vero tour.

Insomma vuoi rimanere sempre in movimento?
Sì. Ho bisogno continuamente di far cose, di stimoli. Mi annoio facilmente, quando scendo dal palco mi sento svuotato, tendo a scappare dalla noia della routine della vita. A Sanremo vado per cantare e sentire quella scarica di adrenalina. Prima avevo più di un dubbietto, ma ora non ne ho perché non mi spaventa, come prima, uscire dalla mia comfort zone. Cerco i miei cinque minuti di batticuore, ma una volta sceso dal palco saranno già passati.