"Non ho una vita sociale perché non posso fare le cose semplici, mi annoio" - 4/4
Il disco, poi, è arrivato ed è stato certificato doppio platino. E la sua ampia fetta di pubblico, Luchè ce l’ha eccome. Ma in Italia “non ho una vita sociale perché non posso fare le cose semplici, mi annoio. Negli Stati Uniti conosco persone sulla mia stessa lunghezza d’onda”, ha evidenziato. Con i colleghi, massimo rispetto e un buon rapporto con tutti. O quasi. Quest’estate, infatti, l’artista napoletano è stato protagonista di un dissing a colpi di barre con Salmo, che ha acuito tensioni già emerse tra i due nel 2019. Una faida mai chiarita ma di cui, secondo Luchè, non resta niente da sottolineare e da cui difficilmente potrebbe nascere un’amicizia: “Per me c’è poco da dire perché quello che è stato detto resta e quando le cose che si dicono sono valutate gravi, per me restano gravi. Sicuramente non lo rifarei, non mi andrebbe di andare a camminare per le strade di Milano e rischiare di incontrare un nemico. (…). Ho dato dimostrazione che non sono un giocattolino. Prendo seriamente tutto quello che faccio, tutta la mia musica non è altro che il riflesso della mia vita. Tutto quello che dico è vero, esprime ciò che sono io come persona. Subire affronti così ferisce, non sarei pronto ad avere un’amicizia con una persona che si è permessa di dire queste cose di me, come io di lui ovviamente – ha ribadito –. La lezione che ne traggo? È stato solo intrattenimento per un pubblico che poi si è rivelato molto infantile e non ha fatto altro che dividere le masse. Non c’è neanche stato confronto artistico. Se mi dovesse arrivare un altro attacco del genere, non risponderei più”.