“La strage di orsi in Trentino è iniziata. Due nuovi animali sono già nel mirino della Provincia”. A Trento si riuniscono le associazioni animaliste da tutta Italia per partecipare al corteo nazionale di sabato 10 febbraio. Una manifestazione organizzata da StopCasteller che si terrà dopo l’abbattimento del plantigrado Sonny–M90, per protestare più in generale contro quella che gli animalisti definiscono “la legge ammazza-orsi“, voluta dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti e in corso di approvazione. Un provvedimento presentato un mese fa direttamente dal leghista, che prevede di abbattere otto orsi ogni anno per i prossimi tre anni. La prima uccisione del 2024 invece è avvenuta il 6 febbraio: in mattinata Fugatti ha firmato il decreto per l’abbattimento, nel pomeriggio M90 è stato ucciso da una squadra del Corpo forestale trentino in una zona di montagna della Bassa Val di Sole.
“Venti anni di mancata prevenzione e continui allarmismi della politica hanno creato un clima di paura e di odio che ci fa precipitare nel far west. Sparare agli orsi è un crimine di cui Fugatti e Piero Genovesi di Ispra dovranno rendere conto”, dicono gli organizzatori della manifestazione StopCasteller, dal nome del rifugio faunistico di Trento dove sono detenuti alcuni orsi, tra cui Jj4, responsabile della morte del runner 26enne Andrea Papi, su cui pende un’ordinanza di abbattimento sospesa dal Tar. Al corteo nazionale StopCasteller, che partirà alle ore 14 da piazza Dante, aderiscono le principali associazioni – LAV, LAC, LNDC Animal Protection, LEAL, ENPA, AnimaLiberAction, Ribellione Animale, Bearsandothers – e importanti nomi del giornalismo e dello spettacolo come Andrea Scanzi, Caterina Murino, Elisa Di Eusanio e Giulia Ottonello, che stanno appoggiando la protesta sui loro canali social.
“L’uccisione di Sonny-M90 è stata solo un’anteprima della strage che si prepara per gli orsi in Trentino – spiegano gli attivisti – . Nel mirino della Provincia infatti sono già finiti due nuovi orsi: un orso che a Bolentina ha rovistato in un cassonetto di notte (un cassonetto non a norma nonostante siano trascorsi 20 anni dall’inizio del progetto Life Ursus); e un’orsa, avvista da un cacciatore su una pista ciclabile, in compagnia del suo cucciolo“. Gli attivisti accusano Fugatti, ricordando che gli orsi sono “una specie protetta al massimo livello dalla Direttiva Habitat“. Ma criticano duramente anche Piero Genovesi, direttore di Ispra: “Avrebbe dovuto sanzionare la Provincia di Trento per il suo operato e invece continua a collaborare all’uccisione degli orsi”.
L’elenco degli orsi morti, uccisi, scomparsi o catturati dal 2000 ad oggi
La preoccupazione degli animalisti riguarda anche “gruppi facebook come ‘Orgogliosamente Trentini‘, inebriati dal sangue di M90″, che “raccolgono segnalazioni anonime di avvistamenti ursini, con il fine implicito di creare i presupporti per la loro tempestiva uccisione“. Il rischio è appunto quello di creare un clima da far west: “Secondo fonti vicine al parco Adamello Brenta gli orsi uccisi nell’ultimo anno sarebbero nell’ordine di almeno 20 o 30 individui“. “E intanto l’elenco di orsi morti dall’inizio del progetto cresce e cresce”, concludono gli attivisti. Che hanno appunto stilato una lista degli orsi morti, uccisi, scomparsi o catturati dal 2000 ad oggi. Sono 62 gli orsi trentini uccisi, catturati o scomparsi negli ultimi 23 anni, secondo l’elenco effettuato sulla base dei dati diffusi dalla Provincia di Trento. Il computo inizia dal 2000, il primo anno dopo la liberazione dei primi due esemplari provenienti dalla Slovenia nell’ambito del progetto Life Ursus. Complessivamente, secondo gli animalisti, si registrano nove orsi scomparsi, 16 esemplari morti per cause sconosciute, otto per predazione da parte di un altro orso e sette per cause naturali o investimenti. Gli orsi abbattuti sono sei, tra cui figura anche M90, ucciso lo scorso 6 febbraio. Nel conteggio figurano anche Jj1, ucciso in Baviera nel 2006, l’orsa Jurka, catturata nel 2010 e poi trasferita in un parco naturale in Germania, e Daniza, l’esemplare ucciso durante la cattura nel 2014. Non mancano M49, l’orso scappato due volte dal Centro faunistico di Casteller dove si trova tutt’ora assieme all’orsa Jj4. Gli ultimi dati ufficiali, riportati nel Rapporto grandi carnivori dello scorso anno (riferiti al 2022), parlavano di oltre cento esemplari attualmente presenti in Trentino.
Eccolo l’elenco diffuso da StopCasteller: