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Robot chirurgico brucia l’intestino della paziente malata di tumore: avrebbe dovuto avere una “precisione oltre i limiti della mano umana”

La causa presentata dal marito della defunta afferma che il marchingegno ha bucato l'intestino tenue della donna, costringendola a sottoporsi ad ulteriori operazioni fino alla tragica morte avvenuta nel 2022

Harvey Sultzer, marito della defunta Sandra Sultzer, ha presentato, dopo due anni dalla scomparsa della donna, denuncia nei confronti dell’azienda USA Intuitive Surgical (IS). Sandra aveva un tumore al colon e avrebbe subito un’operazione da un robot che, al posto di migliorarle la condizione, l’avrebbe irreversibilmente peggiorata. L’intervento, effettuato nel settembre 2021 presso l’ospedale Baptist Health Boca Raton, avrebbe causato il progressivo aggravarsi dello stato fisico di Sultzer, fino a portarla alla morte.

Il robot da Vinci avrebbe l’obiettivo di “consentire una precisione oltre i limiti della mano umana” e dovrebbe essere “progettato per fornire ai chirurghi una destrezza naturale mentre operano attraverso piccole incisioni”, anche se, qualcosa (e non solo una volta) sembra essere andato storto. La causa afferma convintamente che il marchingegno abbia bruciato l’intestino tenue della donna, costringendola a sottoporsi ad ulteriori operazioni, fino alla tragica morte, avvenuta nel 2022. Il decesso, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato il “risultato diretto e prossimo delle lesioni subite”.

Sultzer è inoltre convinto che il robot presentasse “problemi di isolamento” che potrebbero aver causato le tragiche conseguenze alla moglie. Quello di Sandra non è un caso isolato. La Food and Drug Administration (FDA) ha aperto un’indagine tra il 2009 e il 2011, a seguito di migliaia di segnalazioni che accuserebbero l’IS di “lesioni e difetti” correlati al robot chirurgico che, però, sarebbero stati “sistematicamente sottostimati”.