È in cerca di emozioni forti Gazzelle, di un giretto fuori dalla comfort zone e di nuovi modi per rompere la noia. Ecco perché dal 6 al 10 febbraio sarà sul palco del Festival di Sanremo. Nessun nuovo disco da promuovere (l’ultimo, Dentro, è uscito a maggio 2023), e nessuna carriera da rianimare, dal momento che è reduce da un concerto allo stadio Olimpico di Roma tenuto la scorsa estate. Solo la voglia di mettersi in discussione e provare un batticuore diverso.
Per l’edizione 2024 tocca al cantautore di Roma Nord – vero nome Flavio Bruno Pardini – ricoprire la cosiddetta “quota indie”, anche se oggi capire dove finisca l’indie e inizi il pop è sempre più difficile (e inutile). Tanto più che ora, discograficamente parlando, si trova in una situazione a metà essendo in licenza a Warner Music Italy, perché “era necessario appoggiarsi a una grande etichetta, ma mantengo libertà totale su tutto” spiega a Rockol.
LE TAPPE DELLA CARRIERA – Inizia a suonare a 22 anni (oggi ne ha 34) nei locali romani, e dal 2016 adotta il nome d’arte Gazzelle, storpiatura del modello di scarpe “Gazelle” dell’Adidas. Con l’album Punk del 2018 sono sempre di più quelli che si accorgono di lui, anche grazie a brani come Sopra che godono di un notevole sostegno da parte delle radio. L’anno successivo si concede persino un libro di poesie, Limbo, e scrive con Marco Mengoni un pezzo bello per davvero, Calci e pugni. La storia prosegue con il terzo disco Ok del 2021 che contiene il successo Destri e, come detto, si arriva al 2023 con Dentro.
LA RICERCA DELLA FELICITÀ – Amore, solitudine, depressione, dipendenze sono i temi più ricorrenti dei brani di Flavio, che cita tra le proprie influenze Rino Gaetano, Vasco Rossi, Cesare Cremonini e Oasis: “Sono un ipersensibile e quando lo sei ti accorgi che non ci sono troppi motivi per essere ottimista. La felicità non so cosa sia, come si faccia ad essere felici. A me non manca niente, ho una ragazza, una famiglia, amici, una casa, ma felice felice… boh” confida all’Ansa da dietro gli occhiali scuri che promette di portare anche nella città dei fiori dove, fosse per lui, andrebbe pure in pigiama. Ma non si può, e quindi “qualcosa farò ma senza snaturarmi perché io ho un’immagine ben definita e non voglio snaturarla. Non voglio che sembri Gazzelle al matrimonio de’ zio” spiega ai microfoni di Adnkronos.
Per il debutto sanremese ha scelto di portare una ballad, Tutto qui, con la quale spera di conquistare nuove orecchie. Il suo scopo è dichiarato: andare “a caccia di gente nuova, che voglia ascoltarmi e che magari verrà ai miei prossimi concerti”. Come quelli che terrà a partire da marzo nei palazzetti italiani, ma con lo sguardo rivolto agli stadi dopo l’esperienza all’Olimpico: “Ho capito che gli stadi sono quello che voglio fare”.