“L’autocritica pretende consapevolezza” e Tedua l’ha trasformata in arte. Nato a Cogoleto, in provincia di Genova, Mario Molinari, in arte Tedua, è riuscito a costruire il proprio successo grazie alla genuinità dei ragazzi di provincia, mischiata alla curiosità di chi la vita, e la musica, ha l’ambizione di viverla appieno. Una storia, quella del rapper, iniziata col sottofondo del mar ligure e proseguita con i frenetici ritmi milanesi. Partito con la mentalità del ‘ragazzo di strada’ (dove per ‘strada’ s’intende un contesto culturale vissuto tra l’immersione di beat, gare di freestyle e tanta voglia di riscatto sociale), Tedua si è fin da subito inserito nel contesto rap/hip hop.
Il centro nevralgico di Mario e moltissimi altri colleghi – molti dei quali genovesi – è stata Milano. Città che ha spalancato le porte artistiche del cantante che ‘non guardava mai in faccia nessuno’ quando rappava. Dolori, sofferenze e tanta voglia di rivincita. Ecco la ricetta che ha permesso a Tedua di esprimere al meglio le proprie potenzialità musicali. Un rapporto ‘faccia a faccia’ con i beat, idee, sospiri e tanta energia nelle barre. Un ‘tu per tu’ che ha affascinato gli addetti ai lavori. Non sono mancate le critiche però. L’accusa? Di andare spesso “fuori tempo”.