Oltre mille persone da tutta Italia hanno partecipato al corteo nazionale organizzato a Trento dalla campagna StopCasteller dopo l’ennesima uccisione di un orso, Sonny-M90, ordinata e voluta dal presidente della Provincia autonoma, il leghista Maurizio Fugatti. I manifestanti sono arrivati da tutta Italia. Gli attivisti hanno sfilato pacificamente per le vie di un centro storico blindato dalle forze dell’ordine, esprimendo forte sdegno e preoccupazione per la strage di orsi in atto in Trentino e in totale opposizione alla giunta Fugatti e alla legge “ammazza-orsi”, che prevede l’uccisione di 4 cuccioli e 4 orsi adulti all’anno. Al corteo hanno aderito anche le principali associazioni: Lav, Lac, Lndc Animal Protection, LEAL, Enpa, AnimaLiberAction, Ribellione Animale e Bearsandothers. Tanti i cartelli e gli slogan contro Fugatti. “Continua a buttare benzina sul fuoco, alimentando la comprensibile paura delle persone, per realizzare un obiettivo che era manifesto fin dagli albori della sua carriera politica: sbarazzarsi degli orsi in Trentino causando una nuova estinzione“, hanno affermato gli attivisti di Stop Casteller. Nel mirino dei manifestanti, oltre al governatore, anche Ispra. “Ancora più deplorevole – hanno detto – è l’operato di Piero Genovesi di Ispra, le cui mani sporche di sangue dovrebbero solo firmare la sua lettera di dimissioni: responsabile del Servizio fauna selvatica dell’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, costui avrebbe dovuto difendere gli orsi invece della poltrona su cui siede”. La polizia ha assicurato che i manifestanti, che sono passati anche da piazza Venezia, non interferissero che la commemorazione per le vittime delle foibe che si stava svolgendo in Largo Pigarelli.
Il centrodestra va all’assalto della legge sulla caccia con l’intenzione di stravolgerla per favorire i cacciatori. E gli animali? Saranno uccisi in numero ancora più elevato. Il tutto a discapito della biodiversità e della sicurezza pubblica. Il Fatto Quotidiano lancia una petizione su IoScelgo (FIRMA QUI) per chiedere al Parlamento di fermare questa legge, che se approvata arrecherebbe un danno alla natura ed esporrebbe l’Italia al rischio di nuove procedure d’infrazione da parte dell’Unione europea. Dieci associazioni ambientaliste hanno già firmato la petizione. Si tratta di Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura e Wwf Italia. Firmala anche tu, blocchiamo la legge.