A soli 15 anni decide di prostituirsi tramite un sito di incontri dopo che i genitori le avevano tolto la paghetta. A scoprire la vicenda, avvenuta a Padova, è stata la madre della ragazza, che controllandole il telefono ha trovato i messaggi espliciti in cui venivano organizzati gli incontri.

Gli appuntamenti, avvenuti nell’estate 2021, si tenevano in un affittacamere nella zona della stazione della città veneta. E anche se la ragazzina sulla piattaforma online si dichiarava maggiorenne, secondo gli inquirenti era difficile, dalle foto osé scattate nel bagno di casa, non capire che era solo un’adolescente.

Secondo le indagini della Squadra Mobile padovana, svolte in coordinazione con la Polizia postale, sono una trentina gli uomini che hanno contattato la minore. Tra questi, dieci – di cui cinque italiani e cinque di nazionalità straniera, di età compresa tra i 31 e i 50 anni – sono accusati di averla pagata per ottenere una prestazione sessuale e sono indagati per sfruttamento della prostituzione minorile, reato che può portare a condanne comprese tra i 6 e 12 anni. Comparsi davanti al giudice di Venezia il 22 gennaio 2023, l’udienza è stata rinviata al 15 aprile 2024.

Tutto è partito – come riportano i giornali locali – nel 2021, quando, dopo una lite in famiglia per la condotta problematica della ragazzina, legata al consumo di droghe ed alcol, la madre aveva deciso di tagliarle la paghetta settimanale. “Troverò lo stesso un modo per fare tanti soldi”, aveva risposto la 15enne. Dalle indagini è emerso che la ragazzina si era iscritta al sito in questione a fine maggio, e nonostante fosse stata scoperta dalla madre appena 5 giorni dopo, sembra avesse già avuto una decina di rapporti sessuali consumati e una trentina di chat avviate attraverso l’annuncio a luci rosse. Ora la vittima ha 17 anni e si trova in una comunità protetta.

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