Vincenzo De Luca insulta il governo di Giorgia Meloni, accusando il ministro Raffaele Fitto di aver bloccato i fondi Ue per il Sud. La premier non replica, ma chiede alla segretaria del Pd, Elly Schlein, di prendere le distanze dal governatore della Campania. La numero uno del Nazareno si dissocia dagli insulti, ma conferma il contenuto delle critiche lanciate da De Luca. È un dibattito a tre quello partito da Napoli e arrivato fino a Palazzo Chigi, passando dalla sede del Pd.
Il post della premier – A chiamare in causa la leader dem è stata Meloni con un post su facebook in cui riportava gli insulti lanciati governatore campano in una diretta facebook di venerdì 9 febbraio: “Imbecilli, farabutti, delinquenti politici. Con questa elaborata analisi il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, appella il Governo per illustrare la sua posizione sui fondi di coesione- scrive la premier – Mi chiedo e chiedo alla segretaria Elly Schlein se non ritenga, a nome del Partito Democratico, di prendere le distanze da queste intollerabili violenze verbali, autentiche intimidazioni, espresse da parte di un rappresentante delle istituzioni e del suo partito. Abbiamo atteso un segno di dissociazione e di condanna, finora inutilmente. Se non arrivasse, prenderemo atto del fatto che questi sono gli impresentabili metodi democratici del Pd”.
La replica della segretaria Pd – Tra i commenti al post dell’inquilina di Palazzo Chigi anche quello di Andrea Orlando: “Onorevole Meloni, posso chiederle se approfittando di questo richiamo al bon ton, che immagino estenderà agli esponenti della sua maggioranza e in particolare al suo vice, onorevole Salvini, può dirci se è vero o meno che state riducendo i fondi destinati al Mezzogiorno? Cordiali saluti”, scrive il deputato del Pd. Simile la replica della segretaria: “Come al solito Meloni sposta l’attenzione dalla vera questione, che sono le scelte antimeridionaliste del governo – dice Schlein – Non c’è bisogno del turpiloquio per attaccare le disastrose scelte del Governo. Certi toni non mi appartengono, del resto li abbiamo già sentiti contro di noi”. Poi la segretaria aggiunge: “Visto che la Presidente Meloni è così sensibile al linguaggio la prossima volta non ho dubbi che prenderà le distanze dal suo capogruppo Foti che ci insulta ogni giorno con epiteti vari, da Delmastro e Donzelli che ci hanno accusato addirittura di stare coi mafiosi”. La segretaria spiega che se fosse in Meloni sarebbe “più preoccupata del giudizio degli italiani sulle politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata e regionalizzando la scuola, che ha tagliato la sanità pubblica e aumentato la precarietà, che ha cancellato l’unico strumento di supporto universalistico contro la povertà e sottratto risorse ingenti al Sud, alle aree interne, alle regioni e ai comuni”.
E il governatore vuole un confronto pubblico – De Luca, da parte sua, si dice “onorato e commosso per l’attenzione” di Meloni e invita la premier a un confronto pubblico: “Dove e come lei ritiene, sui problemi di merito, rispetto ai quali non viene data mai nessuna risposta”. Sugli insulti il governatore esorta Meloni a non fingersi “turbata per qualche (più che meritata) sciabolata verbale. Io e lei siamo abbastanza animali politici! Ricordo di passaggio che lei non ha fatto una piega di fronte all’aggressione squadristica alla sede della Cgil qualche tempo fa. La invito a sboccare rapidamente risorse che appartengono al Sud”. Sull’appello di Meloni alla segretaria del Pd, invece, De Luca aggiunge: “A parte qualche mia parola da lei e dai suoi allievi ampiamente meritata, io non le ho mai fatto del male. Come le è venuto di evocare l’onorevole Schlein?”.