Morire mano nella mano, per scelta. Un ex primo ministro olandese cattolico, Dries van Agt, lunedì 5 febbraio ha deciso di ricorrere all’eutanasia insieme alla moglie Eugenie. Entrambi avevano 93 anni. Come raccontato dal The Guardian, la loro morte può essere considerata parte di una tendenza crescente nei Paesi Bassi, cioè l’eutanasia di coppia: anche se ancora rara, l’eutanasia delle coppie è stata notata per la prima volta nel 2020, con 26 casi. I numeri sono cresciuti fino a 32 l’anno successivo e a 58 nel 2022.
La notizia è stata annunciata dal Rights Forum, un gruppo filo-palestinese che Van Agt ha fondato nel 2009 e che si batte per una “politica olandese ed europea giusta e sostenibile riguardo alla questione Palestina/Israele”, come recita lo statuto della stessa no-profit.
Il regista Gerard Jonkman ha riferito all’emittente NOS che entrambi erano molto malati ma “non potevano andare l’uno senza l’altro”. Van Agt non si era mai completamente ripreso da un’emorragia cerebrale nel 2019, avuta mentre teneva un discorso a un evento di commemorazione per i palestinesi. Cristiano-democratico di tradizione olandese, Van Agt è diventato sempre più progressista dopo aver abbandonato la politica, lasciando infine il suo partito nel 2017 per divergenze ideologiche con l’approccio dell’Appello cristiano-democratico di centrodestra nei confronti di Israele e dei palestinesi. Van Agt era noto per i suoi riferimenti arcaici e il suo linguaggio altisonante, oltre che per la sua passione per il ciclismo.
“Con il suo linguaggio fiorito e unico, le sue convinzioni chiare e la sua presentazione sorprendente, Dries van Agt ha dato colore e sostanza alla politica olandese in un periodo di polarizzazione e rinnovamento dei partiti”, ha dichiarato il primo ministro olandese Mark Rutte in un comunicato. Anche la famiglia reale olandese lo ha elogiato. “Si è assunto responsabilità amministrative in un periodo turbolento ed è riuscito a ispirare molti con la sua personalità sorprendente e il suo stile colorato”, hanno dichiarato in una nota congiunta il re Willem-Alexander, la regina Maxima e la principessa Beatrix.
L’eutanasia e il suicidio assistito nei Paesi Bassi sono legali dal 2002 per determinate condizioni, sei in totale, tra cui una sofferenza insopportabile, nessuna prospettiva di sollievo e un desiderio di morte indipendente di lunga data. Un secondo specialista deve confermare il desiderio, e la maggior parte dei casi sono effettuati dal medico di famiglia a casa.
Sebbene le eutanasie di coppia equivalgano a una piccola percentuale del totale dei decessi per eutanasia – 8.720 casi, o il 5,1% di tutti i decessi olandesi nel 2022 – Fransien van ter Beek, che presiede la fondazione pro-eutanasia NVVE, ha affermato che molte persone esprimono questo desiderio. E al Guardian ha specificato: “Non succede molto spesso perché non è un percorso facile“.