Amadeus si commuove. Perché l’applauso della sala stampa è spontaneo e culmina in una standing ovation. È il conduttore e direttore artistico delle meraviglie. I risultati parlano da sé: non c’è solo la share, ci sono i numeri in radio, nello streaming. C’è, insomma, tutto quello che viene dopo il Festival. Amedeo Sebastiani lascia un’eredita che sarà difficile da raccogliere ma conferma che questa è stata la sua ultima edizione: “Se c’è uno spiraglio per rimanere alla direzione del Festival? Onestamente, io avevo detto che era il mio ultimo già a maggio scorso, ma stavolta sento che mi devo realmente fermare in questo momento. Ringrazio l’Ad del desiderio di farci proseguire, ma sento il desiderio di fermarmi e fare altro. Altre idee, altre sfide, altre scommesse come sempre fatto”. Insomma, porte chiuse. Almeno per il momento. Certo, chissà se è escluso un ritorno, magari saltando uno o due giri. Anche perché l’Ad Rai Roberto Sergio poco prima ha detto la sua: “Amadeus resta al Festival? Lasciamo decantare, ne riparleremo tra 15-20 giorni”.
E come dargli torto, quale dirigente accorto vorrebbe farselo scappare? “È un festival di tutti. Quando costruisci qualcosa, quando la pensi non sempre la puoi condividere con un gruppo. Io ho sempre trovato in tutte le persone la fiducia nella mia idea”, ha proseguito Amadeus. E ancora: “Avere un gruppo di persone che ti sostengono e fa si che tutto si realizzi, tassello per tassello è importante. Molte volte il puzzle si forma nei 20 giorni in cui sei qua. Spesso devi cambiare una tessera del puzzle, trovare una soluzione, e devi farlo con velocità estrema. È proprio vero che ognuno di loro è stato protagonista. Il fatto che entrando all’Ariston un tecnico mi abbia detto ‘grazie per averci regalato un sogno, siamo fieri di essere qui’, è segno che ognuno di loro sa di essere importante. Non c’è solo Amadeus, c’è tutta una piramide”. Non è mancata la domanda sulla polemica del momento: “Possibile che Geolier, con il 60 per cento del televoto, sia arrivato secondo?“. A rispondere non è stato Amadeus ma il direttore dell’intrattenimento Prime Time Ciannamea che ha spiegato come il regolamento fosse noto dall’inizio: e il regolamento chiariva che il televoto sarebbe valso per il 34% sul totale, tanto quanto la giuria della sala stampa (33%) e delle radio (33%). La Rai ha comunque promesso che “farà una riflessione” sul sistema di voto.