Angelina Mango cala la l’asso con il suo ultimo look e si porta a casa la vittoria. Noi ve l’avevamo detto in tempi non sospetti: la combo Nick Cerioni allo styling + Etro porta bene, basta vedere il trionfo dei Maneskin nel 2021. Anzi, di più: il brand diretto da Marco De Vincenzo è stato definito un vero “portafortuna” per il Festival di Sanremo. Ieri sera la cantante ha calcato il palco indossando un abito-body in duchesse nera e verde metallizzato con ricami floreali, inserti di pizzo e sovragonna in georgette ricamata con jais e cristalli neri. Peccato che proprio la gonna, insieme ai tacchi alti, l’abbiano fatta inciampare e cadere mentre cantava. Ma con grande eleganza e professionalità lei si è rialzata e ha terminato l’esibizione tra gli applausi e la standing ovation dell’Ariston.
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In un Festival dove quasi tutti hanno optato per look total black un po’ per scelta, un po’ per macinare punti al Fantasanremo, lei si è distinta fin da subito per i colori e le fantasie simbolo di un brand sicuramente non banale e non semplicissimo da portare. È stata sicuramente la più coraggiosa di questo Festival in fatto di outfit, quella che ha osato di più. De Vincenzo ha studiato per lei cinque pezzi, cinque silhouette diverse, dal lungo al corto: “È stata proprio Angelina a volere che fosse così. Voleva ogni sera un’immagine diversa, mai scontata e potente, cosi anche i colori e le stampe”, ha spiegato al Corriere della Sera il direttore creativo di Etro. A curare la “regia” dei suoi look, dalla prima uscita sul green carpet fino alla finale di ieri, lo stylist Nick Cerioni: “È stato bellissimo lavorare con una squadra di donne forti e uniche come Angelina e Marta Donà, la sua manager”, ci aveva detto alla vigilia dell’inizio di Sanremo 2024. “Sono stato fortunato a lavorare con loro, le stimo molto e questo team al femminile mi è stato di grande ispirazione”.
E così, la prima sera aveva riscosso successo e attirato l’attenzione il dettaglio della coda-treccia dell’abito lungo sui toni del beige e del verde scelto per il debutto. Quindi il cappuccio della felpa cropped indossata nella terza serata con una minigonna nera e arancione. Dopo i colori scuri, nella serata delle cover ha puntato su nuance più delicate, perfette per sposare il tono dolce e malinconico della sua esibizione, un commovente e sentito omaggio al papà Pino Mango con “La rondine”. Quindi il gran finale, con l’abito “jungle” verde e nero. Immancabili, ogni sera, scarpe dai tacchi altissimi: che fossero zeppe o plateau, non sono mai passate inosservate, tanto da entrare nei trending topic delle ricerche su Google. Il suo è stato uno stile un po’ gitano come il ritmo della sua canzone “La noia”, eclettico, giovane e grintoso come è lei. Mai banale, sicuramente distanze dalle tendenze del momento. E l’autenticità premia sempre, anche in fatto di moda.
