Speciale Festival di Sanremo 2024

Sanremo 2024, Ghali risponde all’ambasciatore d’Israele: “Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura a dire stop alla guerra e al genocidio”

di F. Q.

L’ambasciatore di Israele mi critica? Il fatto che lui parli così non va bene…”. È dal palco del teatro Ariston che Ghali risponde all’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar. Il diplomatico ha criticato il Festival di Sanremo 2024 perché, a suo avviso, il palcoscenico è “stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Chiaro il riferimento in particolare al messaggio “stop al genocidio” che Ghali ha lanciato ieri alla fine della sua esibizione. L’attacco israeliano è stato subito rilanciato dalla politica, con Maurizio Gasparri di Forza Italia e Piero Fassino del Pd che hanno criticato la Rai. E alla fine l’amministratore delegato di viale Mazzini ha espresso la sua solidarietà al popolo israeliano.

Un intervento, quello di Roberto Sergio, arrivato poco dopo la replica di Ghali all’ambasciatore Bar. “Io non so cosa rispondere, mi dispiace tanto che abbia replicato in questo modo. Ci sarebbero state tante cose da dire… Per cosa dovrei usare questo palco? Io sono un musicista e ho sempre parlato di questo da quando sono bambino”, dice il rapper a Domenica In, in onda sempre sul palco dell’Ariston. “Da quando ho scritto le mie prime canzoni, a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo. Non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti da un pò… Il fatto che lui parli così non va bene… Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio. Le persone sentono che perdono qualcosa se dicono viva la pace, non deve succedere questo… Ci sono i bambini di mezzo: io da bambino sognavo e ieri sono arrivato quarto a Sanremo. Quei bambini stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, quanti geni ci sono tra loro…”, ha detto il cantante.

A sostegno di Ghali si è Mohammad Hannoun, presidente dell’associazione palestinesi di Italia. “Condannare il genocidio a Gaza dà tanto fastidio alla lobby sionista che chiunque lo faccia, come ha fatto Ghali a Sanremo, viene etichettato come antisemita, ha detto Hannoun, che oggi è sceso in piazza, a Milano, per la 19esima settimana di fila da quando è iniziato il conflitto israeliano-palestinese. “È arrivato il momento di denunciare queste lobby e queste frottole, Ghali – ha sottolineato Hannoun – non ha attaccato gli ebrei, ha parlato del genocidio in corso, del crimine in atto contro donne, bambini, ospedali. È giunta l’ora di svegliarci da questo incubo e di denunciare l’aggressione delle lobby sioniste. Sanremo è stato un buon segnale per il risveglio delle coscienze”.

Sanremo 2024, Ghali risponde all’ambasciatore d’Israele: “Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura a dire stop alla guerra e al genocidio”
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