Incredibile, ma vero siamo arrivati indenni alla quinta serata. Un’edizione senza troppi slanci, Ballo del qua qua a parte, sia chiaro. Cinque serate scariche e infinitamente lunghe, con una significativa mancanza di idee interessanti. Come se questo 74 Festival fosse un brodo allungato delle edizioni precedenti, che però, incredibilmente, ha ottenuto uno share da record. Sembrava ci dovesse essere un colpo di scena col vincitore e invece (fortunatamente) trionfa Angelina Mango, come da pronostici precedenti persino all’inizio del Festival. Il cognome aiuta, ma il talento di più.
Roberto Bolle offre una strepitosa esibizione, a petto nudo, sudato, con dei muscoli in evidenza che in realtà non esistono in natura, ce li ha solo lui. Ogni volta che Bolle appare in televisione, un uomo medio va in terapia.
La serata è dominata da Fiorello, che finalmente si prende tutto il palco, il pubblico, le poltrone, pure quando trasforma il Festival in Medicina 33. E per fare anche loro un omaggio al cardiologo di Fiorello, i Ricchi e Poveri hanno deciso di vestirsi da globuli rossi di “Esplorando il corpo umano”. Sempre sul pezzo!
Nel frattempo, si impalla il televoto, forse è colpa dei cinque cellulari nella tuta gold, che hanno votato tutti insieme. A proposito, finalmente l’abbiamo vista, la tuta gold di Mahmood! Ma stare a petto nudo sul palco porta punti al Fantasanremo? No, per capire il senso di questa sfilata di pettorali al vento. Uno, vabbè, due, aridaje, tre… e basta! Il reparto sartoria ringrazia, per avergli dimezzato il lavoro.
Intanto, alle 2.08 Amadeus decide di far esibire Lazza, con un nuovo pezzo che sostiene di aver adorato al primo ascolto. Pensa se non gli fosse piaciuto!
In chiusura, Amadeus e Fiorello ringraziano tutti e ripromettono che questo sarà l’ultimo Festival. Sarà vero? Buonanotte, anzi, buongiorno!