Blitz irridente degli ambientalisti contro le Olimpiadi, da loro definite “Insostenibili” e la pista da bob di Cortina che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il governatore del Veneto Luca Zaia vogliono costruire a tutti i costi. Sabato 10 febbraio, più di un centinaio di persone si sono date appuntamento in riva al Canal Grande a Venezia, per un presidio sotto la sede della Regione del Veneto sulla cui facciata campeggia una grande foto che annuncia i Giochi Milano Cortina 2026. I manifestanti appartengono a numerose sigle, tra cui Mountain Wilderness, Friday for Future, Extinction rebellion, Venice Climate Camp e Italia Nostra. Presenti i consiglieri regionali Cristina Guarda di Europa Verde e Andrea Zanoni del Partito democratico. Dopo una serie di interventi, alcuni attivisti sono saliti su una scala e hanno affisso sul cartellone delle scritte. Innanzitutto: “Le Olimpiadi dell’Insostenibilità”. A corredo, il faccione di Luca Zaia a coprire il volto di una sciatrice impegnata in una discesa libera. In un fumetto, il governatore dice in dialetto veneto: “Chi desfa bosco e desfa prà, se fa dano e no lo sa!”. Chi distrugge il bosco e distrugge il prato, procura un danno a sé stesso, ma non lo sa!”.
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