Ghali è un artista che, nei testi e nelle azioni, ha sempre detto la propria su condizioni politiche-sociali a lui care. E così è stato anche durante il Festival di Sanremo 2024. Il testo di Casa Mia ma, soprattutto, le dichiarazioni post esibizioni, hanno fatto infuriare ambasciatori israeliani e non solo. Il tema dibattuto è sempre quello riguardante il conflitto tra Hamas ed Israele, con l’artista sanremese che – indirettamente – ha ribadito la propria posizione pro Palestina. “Stop al genocidio“, è stata la frase che ha spinto la Rai a scusarsi.
Nella bufera mediatica, però, c’è chi (un po’ a sorpresa) ha convintamente sostenuto la canzone di Ghali proposta al Festival. Tra questi, ha colpito il nome del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano che, sul proprio profilo X, ha proposto la parte del singolo che maggiormente lo ha colpito: “Siamo tutti zombie col telefono in mano / Sogni che si perdono in mare […] Ma qual è casa tua / Ma qual è casa mia / Dal cielo è uguale, giuro”, si legge sotto al post di Ravasi.
Siamo tutti zombie col telefono in mano / Sogni che si perdono in mare
[…] Ma qual è casa tua
Ma qual è casa mia
Dal cielo è uguale, giuro
(“Casa mia”, @GhaliFoh) #Sanremo2024— Card. Gianfranco Ravasi (@CardRavasi) February 10, 2024