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L’attrice Judith Godrèche accusa i registi Jacques Doillon e Benoit Jacquot: “Hanno abusato di me”

di Davide Turrini

“I registi Jacques Doillon e Benoit Jacquot mi hanno violentata quando avevo 15 anni”. Le accuse della 51enne attrice Judith Godrèche hanno sconvolto il pubblico francese. Se in Italia i loro nomi ci dicono colpevolmente poco, in Francia Godrèche è un’attrice molto popolare ed ex moglie del campione d’incassi Dany Boon, mentre Doillon e Jacquot sono vecchi leoni anni settanta/ottanta post Nouvelle Vague, spesso presenti ai festival di Cannes, Venezia e Berlino con i loro film. La prima accusa di stupro Godrèche l’ha indirizzata all’oggi 77enne Jacquot. Il regista, intervistato da Le Monde, ha negato ogni accusa, ma ha spiegato che all’epoca (nel 1986) lui era “molto innamorato” della Godrèche e ha confermato la loro convivenza. “Sono stato io, senza ironia, ad essere rimasto sotto il suo incantesimo per sei anni”, ha chiosato Jacquot.

Il problema, e qui arriviamo alle accuse della Godrèche, è che quando lui provinò Judith lei aveva solo 14 anni e lui 39. In pratica, ha spiegato l’attrice oggi 51enne, lei è stata come cresciuta da Jacquot proprio da quando lui la promosse in scena come attrice ancora bambina. I suoi genitori avevano divorziato e lei si è descritta all’epoca come molto vulnerabile. Infatti Jacquot la vide nel 1986 durante il casting del film Les Mendiants (I mendicanti) e la scelse dopo un provino dove le due domande furono “come ti chiami” e “hai un fidanzato”. Godrèche ha dichiarato a Le Monde che Jacquot l’avrebbe “adescata” e che lei sarebbe rimasta nella sua “morsa” per sei anni recitando non solo in I Mendicanti (che uscì nel 1988) ma anche in I disincantati nel 1990, quando la Godrèche raggiunse la maggiore età. “È una storia simile a quelle dei bambini rapiti che crescono senza vedere il mondo e che non possono pensare male del loro rapitore”, ha scritto l’attrice in una dichiarazione pubblica consegnata all’unità della protezione minorile della polizia.

La donna ha anche reso pubblici alcuni momenti di vita “di coppia” tra lei 14enne e il suo compagno 39enne. Un giorno, ad esempio, Jacquot sarebbe andato a prenderla a scuola, poi l’avrebbe portata al cinema e lì le avrebbe messo la mano sui genitali. Jacquot le avrebbe riferito di essere un “pervertito” ma che lei all’epoca ragazzina di 14 anni non conosceva il significato della parola. In un’altra occasione la ragazzina minorenne sarebbe finita nella camera da letto del regista dove si sarebbe consumato un rapporto sessuale con la richiesta di lui di non usare contraccettivi. Il seguito è una convivenza, che in molti all’epoca conoscevano, e che non era del tutto nascosto al pubblico, situazione che secondo la donna l’avrebbe tagliata fuori dagli amici e dal mondo.

La seconda accusa di violenza sessuale Judith Godrèche l’ha rivolta a Jacques Doillon, oggi 79enne. L’accusa è riferita all’epoca in cui la ragazza era sedicenne e recitò nel film di Doillon (all’epoca 42enne), La fille de 15 ans. Godrèche interpretava un’adolescente il cui padre del fidanzato si innamora di lei. Doillon, peraltro, aveva ingaggiato un attore per interpretare il padre, ma all’inizio delle riprese, ha spiegato la Godrèche a France Inter, “lo ha licenziato e ha preso il suo posto”. “All’improvviso, decide (Doillon ndr) che ci sarà una scena d’amore, una scena di sesso tra lui e me. Ebbene facciamo ben 45 ciak. Mi tolgo il maglione, sono a torso nudo, lui mi accarezza e mi bacia alla francese”. Quando il giornalista di France Inter le chiede se ha subito abusi da parte del regista, Godrèche ha annuito. All’epoca Doillon aveva una relazione con l’attrice e cantante britannica Jane Birkin che a sua volta si trovava sul set come assistente.

“Quello che è successo a casa di Jane, nell’ufficio di Doillon, nessuno l’ha visto e io non l’ho detto a nessuno (…) anche se poi sul set, tutto è stato incredibile, nessun adulto mi ha mai difesa (…) Jane era lì dietro il monitor”. Va detto che la Birkin, morta l’anno scorso, aveva menzionato questo incidente nel suo libro di memorie del 2019 “Post-Scriptum” in questo modo: “Baciava (Doillon ndr) Judith Godreche 20 volte di seguito chiedendomi quale fosse la migliore interpretazione. Una vera agonia”. Godrèche ha denunciato entrambi i registi ed è in corso un’indagine della polizia che si giocherà molto anche sui termini della prescrizione, nel caso venisse verificata la veridicità dei reati commessi. Insomma, in Francia non si vive di solo caso Gerard Depardieu.

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