Sono un esperto di inquinamento atmosferico: non nel senso che sia un chimico, ma nel senso che vivo in centro a Torino, che è una delle città più inquinate d’Europa. Lo confermava l’anno scorso Legambiente e il rapporto Mal’Aria di città 2024 – da pochi giorni reso noto – conferma che la città subalpina resta la città più inquinata d’Italia, con 66 giorni di sforamento dei limiti (dopo Frosinone che di giorni ne ha avuti 70).

Del resto l’intera Pianura Padana è un catino inquinato e per questo all’epoca della pandemia vi era molta incertezza sulle morti: per Covid o con il Covid? Ma tutto il rapporto dell’associazione ambientalista è sconfortante e dai dati risulta che siamo ben lontani dagli obiettivi che l’Ue si è posta per il 2030, con una drastica riduzione degli inquinanti (particolato, biossido d’azoto, ozono) e con la conseguente intenzione di ridurre del 55% le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico.

Ma il 2030 è solo una tappa intermedia. Nel 2050 si dovrebbe raggiungere addirittura l’ulteriore obiettivo di inquinamento zero. Anno fatidico questo 2050, visto che è lo stesso per il quale l’Ue si pone l’altro ambizioso obiettivo di zero consumo di suolo. Anche se i due obiettivi sembrano un po’ confliggenti, visto che oggi per produrre energia pulita si consuma suolo con pannelli solari a terra e pale eoliche. Ma limitiamoci all’inquinamento dell’aria: diciamo pure che è lodevole l’intento dell’Ue, ma siamo davvero certi che sia raggiungibile l’obiettivo?

Torniamo a Torino e vedremo che si vuole realizzare una nuova tangenziale ad est della città per fluidificare il traffico. Spostiamoci in Lombardia, dove riparte la Pedemontana, e si vuole realizzare l’autostrada Cremona-Mantova. E poi in Veneto dove la Pedemontana avanza, divorando territorio e soldi pubblici. O restiamo pure nelle città, dove si dovrebbe intervenire su traffico ma anche su riscaldamento. Quali le soluzioni? Stop ai veicoli più inquinanti (del resto dal 2035 varrà lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel) e quindi tutte auto alimentate da carburanti sintetici ma soprattutto elettriche (città zeppe di colonnine, e chi non ha il box? e tutta quell’energia da dove arriverà?), incentivazione del trasporto pubblico (ma spesso le aziende sono in deficit e il costo del biglietto aumenta).

Provvedimenti nel campo del riscaldamento. Beh, qui il cambiamento climatico darà una mano: farà sempre più caldo e quindi si riscalderanno di meno alloggi e luoghi di lavoro, con conseguenti minori emissioni… Sono un esperto di inquinamento atmosferico solo perché respiro aria malata, non sono un chimico e men che meno vorrei essere, nel caso, un politico, con il grave compito di non far morire prematuramente le persone.

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