Il surriscaldamento globale e lo scioglimento e riduzione dei ghiacci porta molti problemi a livello ambientale, ma soprattutto danneggia gli animali che vivono in questi ambienti. In particolare gli orsi polari, che non riescono ad adattarsi al clima più caldo dell’Artico. Infatti con la riduzione dei ghiacci si riducono anche le loro zone di caccia abituali, che li porta a mangiare meno o peggio e rischiare di morire di fame. Gli orsi stanno cercando nuove soluzioni a questo problema, come andare a caccia di altri animali, come gli uccelli, e ridurre i consumi di energia. Infatti gli orsi polari passano gran parte della loro vita sui ghiacci e la loro abituale fonte di sostentamento sono le foche, che riescono a cacciare muovendosi tra i blocchi di ghiaccio galleggianti. I cambiamenti climatici in atto, però, stanno obbligando questo grande predatore a dover cambiare le abitudini.
Uno studio su questo fenomeno è stato guidato da Anthony Pagano, del Servizio geologico degli Stati Uniti, di Anchorage in Alaska, e pubblicato sulla rivista Nature Communication. Le indagini hanno monitorato per 3 anni le infruttuose strategie di sopravvivenza al caldo tentate da 20 orsi polari. Infatti rispetto a poco più di un decennio fa, i periodi senza ghiaccio nella Baia di Hudson, in Canada, sono aumentati di tre settimane e spingono gli orsi polari a vivere sulla terraferma per circa 130 giorni e dunque a dover cercare per più tempo forme di cibo alternative.
Più nello specifico, i ricercatori americani hanno messo dei collari Gps dotati di telecamere su 20 orsi, che poi periodicamente sono anche stati pesati e seguiti, per più di tre anni, tra il 2019 e il 2022. Per sopravvivere alla fase calda, sulla terraferma, gli orsi hanno adottato varie strategie: alcuni di loro hanno scelto di entrare in una sorta di letargo estivo riducendo gli spostamenti e consumando poca energia, altri hanno tentato di cercare foche nuotando, e altri ancora di predare uccelli o mammiferi, oppure di mangiare carogne, alghe e bacche. Le strategie non sono state molto efficaci perché 19 orsi su 20 hanno continuato a registrare drammatiche perdite di peso, pari a quasi un chilo al giorno; solo uno è riuscito ad ingrassare perché aveva trovato la carcassa di una foca.
Per uno degli autori della ricerca, Charles Robbins dell’Università Washington State, pone l’accento sulle caratteristiche degli orsi polari, affermano che “non sono orsi grizzly che indossano il mantello bianco. Sono molto, molto diversi”. Gli orsi polari infatti hanno bisogno di mangiare cibo molto grasso, come le foche; tutte le altre strategie invece lo portano inesorabilmente a perdere peso. Dunque un ulteriore aumento dei periodi caldi senza ghiaccio rischierà di portare quasi certamente gli orsi polari alla scomparsa per assenza di cibo.