“L’acido oleico ha un metabolismo favorevole e non c’è rischio di sbilanciamento con un cucchiaio a digiuno”, spiega l’esperta. “Per capire se questa pratica va bene bisogna però sapere come funziona il processo digestivo. L’idrolizzazione dell’olio impegna il pancreas, che deve liberare degli enzimi, e la cistifellea, che deve secernere la bile”. Poi la palla passa al fegato e infine all’intestino, dove si mette al lavoro il microbiota. “Se i nostri organi sono allenati non c’è problema, in caso contrario si crea stress perché arriva una massa di trigliceridi da digerire e assorbire”, avverte la dottoressa. Peggio ancora è aumentare i dosaggi oltre il cucchiaio. “La lipasi viene prodotta in piccole quantità e non riesce a gestire un eccesso di grassi”. Così se ne devono occupare gli organi, con non poche difficoltà perché, fa notare l’esperta, i lipidi di troppo non vengono eliminati ma restano nell’organismo, dando problemi anche alle cellule, che rischiano addirittura di soffocare.

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Bere un cucchiaio di olio di oliva a digiuno ogni mattina è il nuovo trend: ecco tutti i benefici (confermati dalla Scienza)

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