Per tutto il 2023 si è assistito a ripetute oscillazioni dei prezzi di listino di benzina e gasolio: da maggio e per tutta l’estate era stato registrato l’incremento maggiore dell’intero anno, a novembre invece si era toccato il prezzo alla pompa più basso. Così il Centro Studi Promotor, grazie ai dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, fa sapere che nel corso dell’ultimo anno gli italiani hanno speso complessivamente 70,9 miliardi di euro di carburanti per potersi muovere su strada: una spesa che rispetto all’anno precedente, risulta lievemente in calo (-0,3%).
Una spesa, anche, che è la risultante di 38,1 miliardi rappresentanti la quota di imposte – destinati quindi allo Stato per le accise e per l’Iva sulle accise e sul costo industriale – e di 32,8 miliardi i costi di produzione e distribuzione. Tra le due voci di spesa, a crescere rispetto all’andamento registrato nel 2022 è stata quella fiscale (aumentata del 22,7%), su cui ha inciso probabilmente anche la mancata conferma del taglio alle accise introdotto dal governo Draghi a marzo 2022 e revocato a gennaio 2023 (ma già ridotto prima della fine dello stesso anno); è scesa invece la spesa industriale assoluta, del 18,1%.
Quanto ai consumi, il Centro Studi Promotor ha fatto un raffronto con quelli del 2000 evidenziando come ventitré anni fa gasolio e benzina registrassero dei consumi molto simili (22,4 miliardi di litri per la benzina e 22,1 miliardi di litri per il gasolio auto), al contrario di quanto risulta oggi, con la benzina scesa a un consumo di 11,1 miliardi di litri e il gasolio salito a 28 miliardi.
Oltre ai consumi è cambiata anche al dinamica dei prezzi a listino, perché la benzina è passata da 1,08 euro (prezzo medio del 2000) a 1,86 euro (prezzo medio del 2023) e il diesel da 0,89 euro a 1,79: in ventitré anni, per la benzina un aumento del 72,2%, per il gasolio del 100,9%.