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Re Carlo è tornato a Londra per sottoporsi alle cure contro il cancro: “William e Camilla si fanno in quattro per sostituire lui e Kate”

Carlo III è atterrato sulla pista di Clarendon House per poi salire in macchina e raggiungere Clarence House salutando i tanti che, sotto la pioggia si erano appostati per seguire il passaggio dell’auto reale

Ha ripreso l’elicottero ed è tornato a Londra, per le terapie anti tumorali, il re d’Inghilterra che ha condiviso la sua diagnosi nefasta con il resto del mondo. Carlo III è atterrato sulla pista di Clarendon House per poi salire in macchina e raggiungere Clarence House salutando i tanti che, sotto la pioggia si erano appostati per seguire il passaggio dell’auto reale e mandare al sovrano un saluto ed un incoraggiamento.

Tornare a Londra significa sottoporsi alle cure in ospedale e lavorare, anche se sempre da casa. Date le circostanze, come vanno ripetendo amici e parenti, il re è in buona forma e, da sfegatato lavoratore, non riesce a smettere di occuparsi dei suoi impegni. “La mattina, prima ancora che le sue uova bollite siano pronte – riferisce una fonte al Daily Mailha già visionato le sue Red Box e tutte le carte” che riceve dal governo e per mezzo della corrispondenza ordinaria. Un lavoratore indefesso che se potesse però scegliere come ingannare il tempo per non arrendersi alla noia, fa sapere un’altra fonte, dipingerebbe acquerelli e camminerebbe.

Domenica scorsa, in effetti, nel primo fine settimana dall’annuncio della diagnosi di cancro ricevuta dopo l’intervento di adeguamento alla proposta ingrossata presso la London Clinic di Londra, Carlo e Camilla sono andati a piedi a messa nella cappella di Sandringham, una passeggiata mattutina alla quale la coppia è abituata e alla quale non rinuncia anche se c’è brutto tempo. Domenica era una giornata grigia nelle campagne del Norfolk, ma il re, usando il suo ombrello come bastone, indosso il cappotto cammello preferito, ha salutato la piccola folla di un centinaio di persone che si erano affacciate per salutarlo mentre faceva il suo ingresso alla Sandringham Estate Chapel accolto dal rev Canon Paul Williams.

A casa, ad aspettarlo c’era tutto il resto della famiglia, William con i tre piccoli George, (10 anni) Charlotte (8 anni) e Louis (5 anni) e la convalescente Kate che, “per cambiare aria” ha trascorso qualche giorno di vacanza nella tenuta reale, presso l’Amner Hall e staccare un po’. Anche la principessa del Galles, come noto, ha subito un pesante intervento chirurgico all’addome a metà gennaio ed i tempi di ripresa previsti e prescritti dai medici per lei sono piuttosto lunghi. Si esclude infatti che il suo popolo potrà rivedere la sua faccia sorridente prima di Pasqua.

Così, mentre due membri della famiglia sono ko, nonostante le resistenze di Carlo III che ce la sta mettendo tutta per continuare a fare il suo dovere di capo dello stato e del Commonwealth, i due coniugi, William e Camilla, si danno da fare per sostituirli insieme ai pochi reali attivi rimasti per conto della corona: la principessa Anna ed il più giovane dei fratelli, il principe Edoardo con la moglie Sophie.

Camilla ha già mostrato chiaramente di non voler rinunciare agli impegni né alle luci della ribalta. Addirittura, martedì scorso, non si è fatta fermare neppure dal maltempo che imperversava sull’Inghilterra e per non saltare il suo impegno presso la Cattedrale di Salisbury, ha abbandonato l’idea di un più rapido trasferimento in elicottero per affrontare 5 ore di macchina e arrivare in tempo per il concerto che l’aspettava nel Wiltshire.

Intanto Carlo dettava ai suoi assistenti una nota commossa per ringraziare tutti coloro che gli stanno dimostrando dato affetto e vicinanza, così importanti per lui come “per tutti coloro che sono stati colpiti dal cancro”. E, ancora una volta ha voluto sottolineare quanto sia stato importante che abbia scelto di condividere pubblicamente la sua malattia per sensibilizzare tutti a fare prevenzione ed evidenziare la grande importanza del lavoro “delle organizzazioni che rioccupano del supporto dei malati e delle loro famiglie”.