Grandi panchine, grandi nomi, grandi giri (e rigiri). A metà febbraio, il calcio europeo è in fermento, lungo l’asse Liverpool-Barcellona-Monaco di Baviera, con possibili e prevedibili diramazioni verso Newcastle e Leverkusen, senza dimenticare Milano, Napoli e persino Manchester, sponda United. Gli addii di Jurgen Klopp e Xavi hanno fatto partire la rumba. A Liverpool, il favorito per la successione al tecnico tedesco è lo spagnolo Xabi Alonso, lanciato verso uno storico titolo in Bundesliga alla guida del Bayer Leverkusen. Il 3-0 rifilato sabato scorso al Bayern Monaco è stato un capolavoro delle “aspirine”, imbattute su tutti i fronti. In Inghilterra circolano per i Reds anche i nomi di Roberto De Zerbi e del greco-australiano Ange Postecoglou. De Zerbi è stato accostato in queste ore anche al Barcellona: i suoi procuratori sono stati ricevuti dalla dirigenza blaugrana per parlare del rinnovo del difensore uruguayano Araùjo, ma si vocifera che si sia parlato del tecnico italiano. Il più accreditato per il dopo- Xavi è il tedesco Hansi Flick, ma i giochi non sono ancora fatti e le due stagioni alla guida del Brighton hanno imposto all’attenzione internazionale la figura di De Zerbi.

Il casting di Liverpool e Barcellona ha attivato, per effetto domino, le dirigenze di altri club. Il Bayer Leverkusen si sta ponendo il problema dell’eventuale partenza di Xabi Alonso: il profilo sul quale si ragiona è quello di un allenatore capace di dare continuità al progetto realizzato dallo spagnolo negli ultimi due anni. Tradotto: calcio moderno, giocatori veloci e dinamici. In Germania tiene però banco la questione-Bayern. Il ko incassato all’Olimpico con la Lazio ha peggiorato la situazione di Thomas Tuchel, già alla sbarra dopo la sconfitta di Leverkusen. I cinque punti di ritardo in Bundesliga – nonostante i 24 gol in 21 partite di Harry Kane – e il cammino in Champions in salita dopo lo 0-1 di Roma inchiodano l’ex manager del Chelsea alle sue responsabilità. Nelle ultime ore, sono diventate più insistenti le voci di un possibile approdo di José Mourinho a Monaco. L’allenatore portoghese, che da tempo sta studiando il tedesco, ha intanto dato una bella stoccata ai suoi ex datori di lavoro attraverso Football.com: “Stanno ricominciando le coppe europee, ma io non sarò presente alle fasi finali perché sono stato eliminato da qualcuno che di calcio ne sa poco”. Un chiaro riferimento ai Friedkin e all’esonero incassato dalla Roma il 16 gennaio.

Mourinho, acclamato dai tifosi del Chelsea qualche settimana fa, è in corsa anche per la panchina del Newcastle, dove la situazione di Eddie Howe è incerta. Il club del Nord-Est è nel portafoglio del fondo sovrano saudita: dopo l’approdo in Champions maturato la scorsa stagione, c’è stata la frenata. Il Newcastle è fuori dalle coppe europee ed è settimo in Premier. Mourinho è considerato il tecnico giusto per compiere il salto di qualità. Meno pressanti sono le situazioni di Manchester United e Chelsea, ma non sono da escludere, a priori, possibili colpi di scena. Lo United è entrato di recente nel portafoglio di Jim Ratcliffe, uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, già proprietario del Nizza e del Losanna. Ratcliffe ha acquisito il 25% dei Red Devils ed è molto attento alla gestione economica: apprendere che nel 2022-2023 il Manchester United, con la bella somma di 1,42 miliardi di euro, è stata la squadra più costosa di sempre nel mondo, è uno spunto di riflessione. Nonostante i grandi investimenti, la stagione scorsa il miglior risultato è stato la conquista della Coppa di Lega: il ko nella finale di FA Cup e il terzo posto in Premier hanno reso negativo il bilancio sportivo. Il Chelsea è un bel mistero, ma anche qui bisogna fare i conti con le lune di una proprietà statunitense. Mauricio Pochettino, decimo in campionato, finalista in Coppa di Lega e in corsa in FA Cup, sarà valutato a maggio.

Tra le big italiane, spiccano i nomi di Milan e Napoli. Nel primo caso, la posizione di Stefano Pioli è tornata solida dopo gli ultimi successi. L’eventuale secondo posto in campionato e un cammino lusinghiero in Europa League possono portare alla conferma del tecnico dello scudetto. Nel dubbio, Pioli sta prendendo lezioni d’inglese. Il Napoli è un rebus. Walter Mazzarri sta cercando di tenere in pista una macchina che ha sbandato diverse volte anche dopo l’avvento del tecnico livornese, subentrato a Rudi Garcia. Il ritorno dalla Coppa d’Africa di Osimhen, che ha perso la coincidenza per Napoli, ma è atteso in città nelle prossime ore, potrebbe dare ai campioni d’Italia in carica quello che è mancato nell’ultimo mese: i gol. Il Crystal Palace non è un club europeo di prima fascia, ma l’allenatore che lo rappresenta, Roy Hodgson, ex Inter e Udinese, è connesso al nostro calcio. Hodgson, 76 anni, è a un passo dall’esonero. La dirigenza avrebbe individuato nell’austriaco Oliver Glasner, ex Eintracht Francoforte, il sostituto, ma stamani, poco prima della conferenza stampa, probabilmente l’ultima dell’anziano manager inglese nel ruolo di coach delle Aquile, la dirigenza del Palace ha annullato l’incontro con i giornalisti, raccontando che Hodgson “si sarebbe sentito male” durante l’allenamento.

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