Cronaca

Una preside di Milano porta ogni giorno il pitbull a scuola: “La segue ovunque, anche in presenza degli studenti”

A sinistra la preside, a destra il suo pitbull. È quanto ritrae una foto, scattata all’interno di un liceo milanese, utilizzata dal personale docente per denunciare la propria dirigente scolastica: “(Il cane, ndr) La segue in tutti i suoi spostamenti all’interno del plesso, anche in presenza degli studenti”. E senza museruola, secondo le accuse. La vicenda, raccontata dall’edizione milanese di Repubblica, ha avuto inizio il 30 gennaio, data della segnalazione. Ma la preside ha l’abitudine di portare il cane con sé a scuola da ormai quasi un anno.

Nell’esposto consegnato da parte del personale dell’istituto superiore a polizia, carabinieri e procura, si legge che “la dirigente scolastica dal mese di aprile 2023 si reca quotidianamente a scuola in compagnia di un pitbull condotto al guinzaglio e sprovvisto di museruola. Anche le riunioni collegiali e non avvengono alla presenza del suddetto cane come si può evincere dalle fotografie allegate”.

Secondo quanto riferito dalla preside, spiegano ancora nell’esposto i docenti, la situazione doveva essere breve e temporanea, giustificata dalla positività al Covid-19 della dog sitter. Ma dopo quasi un anno la situazione continua a permanere. Per questo i docenti si dicono preoccupati per la situazione e invitano le autorità competenti “a prendere in considerazione i gravi comportamenti su esposti”.

Tuttavia non sembrano esserci rilievi penali nel comportamento della dirigente. Dalla denuncia non si evince nessun episodio specifico in cui il pitbull abbia dimostrato aggressività verso i presenti. In Italia, inoltre, non esiste un vero e proprio divieto per negare l’ingresso degli animali nelle scuole. Nei luoghi pubblici o, come la scuola, “aperti al pubblico”, i cani possono entrare purché il proprietario abbia con sé un kit igienico (per rimuovere eventuali bisogni dell’animale), museruola e guinzaglio. In assenza degli oggetti richiesti, si rischia di incorrere in una multa.

Foto d’archivio