Daniela Santanché ha denunciato in un video su Instagram il problema dei taxi introvabili a Roma. La ministra ha condiviso una clip dalla stazione termini: “La coda per i taxi a Roma Termini: bel biglietto da visita per i turisti che arrivano nella Capitale!”, ha scritto nella didascalia Santanché. La “colpa”, anche se non esplicitata, per la ministra è implicitamente da attribuire al sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri.
In molti, però, fanno notare, nei commenti sotto al post, almeno l’inopportunità della lamentela. “C’è Lei al Governo Ministro. È inutile scrivere e non fare”, sottolinea un utente. “Ehm… guardi, lei forse non se ne è accorta..ma è il ministro del turismo. Forse forse se non può intervenire lei dovrebbe chiedere a qualche suo collega del governo di intervenire”, ribatte un altro. E ancora: “Al governo caro ministro Santanchè, se n’è accorta solamente ora? In che mondo parallelo vivete voi politici? Ce lo può spiegare
Già da tempo, va detto, tra il primo cittadino dem e il governo è in corso un rimpallo di responsabilità per un problema che riguarda tutte le grandi città italiane ma a Roma è particolarmente grave. Pochi mesi fa, nel corso di un question time, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha sostenuto che per i sindaci “non ci sono più scuse” dopo che un decreto del governo ha dato la possibilità di aumentare le licenze (ma con un tetto del 20%) e, in via sperimentale, ha conferito ai comuni la possibilità di rilasciare licenze temporanee, in favore dei soggetti già titolari. Ma ha dimenticato che il cuore di quel provvedimento doveva essere la cumulabilità delle licenze, che invece è saltata in extremis. E che la facoltà di concederne di nuove c’era già prima. Insomma: non è cambiato nulla, come segnalato dalle associazioni dei consumatori. Lo stesso Gualtieri aveva definito il testo “fatto male e inutilizzabile” perché utilizzando la nuova procedura i Comuni avrebbero “perso tutti i soldi per la gestione amministrativa delle licenze”.