Rinvio a giudizio per quattro agenti della Polizia locale di Sassuolo accusati di tortura aggravata, abuso di potere e falso ideologico. Secondo la ricostruzione fatta giovedì 15 febbraio in tribunale a Modena, i quattro avrebbero sottoposto a tortura, all’interno dell’ospedale di Sassuolo, un uomo originario del Marocco. Il pubblico ministero Lucia De Santis aveva ribadito davanti al giudice le accuse. L’udiena del processo è convocata per il 7 maggio 2024.
I fatti risalgono ad ottobre del 2021. Gli agenti, secondo l’accusa, hanno sottoposto a tortura, all’interno del Nuovo Ospedale Civile, un uomo originario del Marocco che era stato trovato in strada in stato confusionale (causato, come accertato poi dai sanitari, da una crisi ipoglicemica). Una volta arrivato al pronto soccorso, gli agenti lo hanno picchiato e immobilizzato chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti.
Si tratta di due agenti e due assistenti, questi ultimi accusati anche di falso per aver redatto una relazione di servizio fasulla. Il provvedimento di indagine – disposto dal Gip del tribunale di Modena a febbraio del 2023 e richiesto dai pm – parte da una denuncia del direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo. Le indagini, coordinate dalla procura di Modena, sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sassuolo.
“I quattro indagati, giunti presso la struttura ospedaliera senza che alcuno avesse richiesto il loro intervento, avevano iniziato ad inveire contro il paziente, immobilizzandolo con forza alla barella sulla quale era stato collocato incastrandogli le braccia tra le sponde, percuotendolo ripetutamente sul petto ed al capo, uno di loro salendo con i piedi sul suo bacino mettendosi in posizione accovacciata, chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti”, si legge nella nota della procura.