Quasi 10 milioni di utili in meno di dieci anni. Tutto ciò che Fedez tocca si trasforma in oro: è questo in estrema sintesi ciò che emerge dal lungo articolo de Il sole 24, che ha analizzato quella che viene definita la “ragnatela societaria” del rapper, il giorno dopo la diffusione da parte del Codacons dell’audio nel quale si sente l’artista milanese dichiarare al Tribunale di Milano nel 2020 di essere nullatenente e che i beni mobili e immobili sono riconducibili alle sue società. Una frase che Fedez contesta nell’interpretazione, o meglio, nella decontestualizzazione.
Per comprendere bene il giro d’affari, bisogna partire da un dato: la holding Zedef – il nome d’arte del cantante al contrario – ha macinato oltre 9,3 milioni di utili dal 2013 al 2022, “di poco inferiori al fatturato complessivo dello stesso decennio, grazie ai dividendi ricevuti dalle controllate”, come spiega il quotidiano di Confindustria. Ricavi e utili sono schizzati soprattutto negli ultimi due anni, toccando quota 3,9 milioni nel 2022.
Ma chi c’è al vertice della holding? Al momento della fondazione le quote erano divise al 50% tra Fedez e la madre, Anna Maria Berrinzaghi, che oggi detiene sempre la metà delle quote, suddivise poi tra il padre Franco Lucia (al 40%) e Federico Leonardo Lucia, il suo vero nome, al 10%. Nel frattempo, sono state create altre società, tra cui quella di management, la Dream of Ordinary Madness Entertainment Srl – Doom Enter Srl (costituita nell’aprile 2020), con la conseguente modifica degli assetti.
Passaggi complessi che hanno generato l’esposto del Codacons alla Guardia di Finanza, in cui si parla di “un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica” e invita a verificare “come sono state gestite fiscalmente le suddette operazioni che generano disallineamenti tra gli effetti civilistici e gli effetti fiscali”.
“Il Codacons”, scrive Il sole 24 ore, “negli allegati consegnati alla Guardia di Finanza, ha ricostruito storia e passaggi societari della galassia di Fedez, ora al vaglio delle Fiamme Gialle”. Nelle carte si parla della Newtopia, l’etichetta discografica indipendente fondata a novembre 2013 con l’allora socio J-Ax; della Autoscontri Srl (noleggio di autovetture nonché attività di sorveglianza alle persone), creata nel 2016, in concomitanza con l’inizio della relazione con Chiara Ferragni. E poi ancora della Doom, “per accentrare in questa società le attività di management nel settore artistico e degli influencer e degli youtuber e l’attività di brand endorsement, sponsorizzazioni e ideazioni e gestione di messaggi e compagne pubblicitarie e mantenerle separate da quella della produzione musicale”.
Intanto gli affari di Fedez si sono moltiplicati. A maggio 2020, ha investito, seppur con una quota di poco più del 5%, nel capitale della società 0202 Srl, “che vede tra i fondatori nel febbraio 2020 l’imprenditore Giuseppe Miroglio dell’omonimo gruppo industriale tessile, Marco Agnolin già Ceo di Diesel e di Bershka del gruppo Inditex, e il direttore creativo Simone Ferraro, già disegnatore di Benetton e di Bershka”. Di cosa si occupa la società? Di commercializzare “i propri prodotti di abbigliamento e accessori per giovani sotto il marchio A better mistake”.
Nell’ottobre del 2022 è nata invece la Muschio Selvaggio Srl, al 50% fra Fedez tramite Zdf ed al restante 50% dallo youtuber Luis Sal (con cu ha poi rotto ogni rapporto professionale e umano). Quanto hanno guadagnato i due? Non è dato saperlo perché “non è stato ancora depositato alcun bilancio e quindi non si conoscono gli esiti dell’iniziativa imprenditoriale”.
Ma Fedez non si è ferma e ha diversificato ancora: all’inizio del 2023 si è lanciato in un nuovo settore, quello delle bevande, “sottoscrivendo il 50% del capitale di 10mila euro, Happy Seltz Srl, una società che si occupa di marketing di bevande”. Happy Seltz partecipa a maggio 2023 alla costituzione della Tubo Srl, con sede a Milano e capitale di 100mila euro: “Gli altri soci sono con il 40% la Lmdv Capital Srl interamente posseduta da Leonardo Maria del Vecchio, erede di Leonardo Del Vecchio (Luxottica), mentre il residuo 3% è intestato alla J Project srl, controllata dal rapper Jacopo Lazzarini, in arte Lazza, secondo a Sanremo nel 2023”.
Insomma, a Fedez piace differenziare e, stando al resoconto de Il sole 24 ore, le cose gli vanno molto bene, visti i 9,3 milioni di utili in poco meno di dieci anni. Ma come ha replicato il rapper alla diffusione dell’audio, relativo a quattro anni fa, in cui si dichiara nullatenente? “Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati”, ha spiegato. “Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato”. Quanto agli eventuali accertamenti sui suoi asset aziendali, ha precisato: “Le mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti. Non abbiamo nulla da temere o da nascondere”.