La crociata del Codacons contro i Ferragnez non si arresta. Dopo l’esposto a pioggia contro Chiara Ferragni per le vendite solidali di pandoro, uova di Pasqua e bambola Trudi, l’associazione dei consumatori ha ora puntato il dito contro il marito, Fedez, chiedendo alla Guardia di Finanza una verifica fiscale. L’accusa si basa su una frase pronunciata da Fedez quattro anni fa in un processo per diffamazione: “No, sono nullatenente, ho tutto intestato alle mie società“. Il Codacons sostiene che questa affermazione potrebbe configurare un caso di evasione fiscale, in quanto il rapper non risulterebbe intestatario di alcun bene.
La replica di Fedez
Fedez ha prontamente risposto alle accuse via social, spiegando che la sua affermazione era veritiera e che non ha nulla da nascondere. “In uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons – tutti archiviati ci tengo a dirlo – il giudice mi ha chiesto se possedessi beni immobili, navi o macchine. Io ho risposto di no perché è intestato tutto alla mia società. Quindi, da questo punto di vista, sono nullatenente. Che non vuol dire che sono nullatenente in generale. Ho risposto la verità – ha spiegato il rapper -. Non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato”. E ancora: ” Chiedo quale sia la notizia, quale sia l’illecito e perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m***a su di me e le persone con cui lavoroe mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti, non abbiamo nulla da temere o nascondere”.
L’archiviazione dell’inchiesta per diffamazione
Nel frattempo, Fedez ha incassato una vittoria: il gip di Roma ha archiviato l’inchiesta per diffamazione nei confronti di Pietro Maso. Il rapper era stato accusato di aver diffamato Maso in un’intervista televisiva.