Prima (l’8 febbraio) aveva sbandierato, con tanto di video sui social, la sue dimissioni da sindaco di Terni. Quattro giorni dopo durante un a riunione del consiglio comunale aperta ai cittadini, tra gaffe e insulti, ha avanzato un possibile ripensamento: “Se risolveremo i nostri problemi interni, le ritirerò”. Ed ecco che oggi Stefano Bandecchi ha protocollato il suo passo indietro: rimane sindaco di Terni. “Sì, ho ritirato le mie dimissioni“, ha confermato all’Ansa: “Perché? Merito delle opposizioni che mi hanno convinto: troppi incompetenti, troppe parole spese al vento. Mica potevo lasciare la città in mano a questi animali”, ha detto Bandecchi.
Bandecchi, ex presidente della squadra di calcio del Ternana e fondatore dell’Università Niccolò Cusano, è stato più volte al centro di polemiche: dalle uscite volgari, omofobe e sessiste, agli insulti e le indagini per presunta evasione fiscale. Ultima in ordine di tempo l’indagine dalla procura della città umbra per resistenza a pubblico ufficiale nei confronti di agenti della polizia municipale e altre persone intervenute il 28 agosto scorso quando andò verso il consigliere di FdI Marco Cecconi, affrontandolo dopo un duro confronto con un altro esponente dello stesso partito Orlando Masselli nel corso di un tumultuoso consiglio comunale. A fine agosto era emerso che l’allora primo cittadino era stato denunciato per minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Eletto sindaco nel maggio del 2023 con Alternativa popolare, dopo le annunciate dimissioni (oggi ritirate) ha fatto sapere di essere intenzionato a candidarsi alle prossime elezioni europee. L’ultima giravolta, in realtà, era già nell’aria tanto che il centrosinistra a Terni ha chiesto più volte a Bandecchi di confermare le dimissioni da sindaco. Federica Porfidi di Sinistra Italiana giovedì aveva dichiarato che “le dimissioni sono l’ennesima pagliacciata che è servita a regolare conti interni, degna della peggiore partitocrazia“.