Le indagini sulla strage di Altavilla Milicia (Palermo) – una donna e due suoi figli trucidati – nel suo orrore sembrava il delirio di un uomo, Giovanni Barreca, e di una coppia di fanatici religiosi, fermati con le stesse accuse. Nel registro degli indagati è finita una 17enne, figlia e sorella delle vittime: la ragazzina è stata arrestata per concorso in omicidio. “La superstite, la figlia primogenita ha partecipato alle torture dei riti di purificazione. Ho trasmesso gli atti alla procura per i minorenni che ha competenza” ha detto il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio durante la conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli del triplice omicidio di Altavilla Milicia in cui sono stati torturati e uccisi Alessandra Salamone e i figli Kevin, 16 anni, ed Emanuel, 5. Anche il 16enne avrebbe partecipato attivamente al massacro. “Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli” ha spiegato il procuratore.
Il fermo due giorni fa – La Procura per i minorenni l’aveva fermata due giorni fa, il 14 febbraio. A coordinare l’indagine è la procuratrice dei minori Claudia Caramanna che chiesto la convalida del provvedimento. Questa mattina il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e ne disposto la custodia cautelare in carcere. Dopo che il padre aveva chiamato i carabinieri confessando gli omicidi erano subito scattate le indagini su come si fosse arrivati al massacro. La 17enne era stata descritta dai testimoni come la figlia prediletta di Barreca e forse per questo risparmiata.
Il “rito collettivo” – Il procuratore parla di “rito collettivo” dove tutti erano in preda a “un delirio mistico”, da cui si escludono la madre e il figlio più piccolo, Emanuel. I due complici avevano convinto Barreca e i due figli più grandi, Kevin e la sorella – l’unica figlia sopravvissuta al massacro – che solo il dolore avrebbe liberato la casa e il loro corpi dalle presenze demoniache. Le vittime- la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.
Per la strage sono in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo Sabrina Fina e Massimo Carandente. Tutti fanatici religiosi. “È una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che pesa molto sui figli”, ha aggiunto il procuratore.
Il ruolo dei social network – Barreca Fina e Carandente “si sono conosciuti sui social network“. I profili social di tutti e tre tracimano di post religiosi e video. “La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia”, ha aggiunto. “I due conviventi sono stati fermati a Palermo la mattina dell’11 febbraio all’interno della loro abitazione dove sono arrivati il 10 febbraio” .
“Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per accertarlo” ha aggiunto Cartosio.
I carabinieri: “Profondamente colpiti” – “È una vicenda che ha particolarmente colpito dal punto di vista umano ed emotivo anche noi carabinieri” dice il Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, intervenuto alla conferenza stampa sul triplice delitto di Altavilla Milicia, nella sede della Compagnia dell’Arma a Bagheria. “Abbiamo messo sul terreno le migliori risorse per una perfetta ricostruzione della vicenda“.