Ha risolto l’imbarazzo di essere socio di un pregiudicato di camorra in un’impresa con interdittiva antimafia, rassegnando le dimissioni. Da poche ore l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, non è più nello staff del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del quale era consigliere a titolo gratuito per la tutela del paesaggio.

Cuomo si è dimesso per gli sviluppi dell’inchiesta giornalistica del Fatto Quotidiano sugli affari dell’imprenditore edile Salvatore Langellotto, 4 anni e mezzo di condanna in giudicato per concorso esterno nel clan Esposito e illecita concorrenza aggravata, risalito recentemente agli onori delle cronache per una surreale benedizione religiosa dei suoi camion nella piazza della Chiesa di Sant’Agnello (raccontata in anteprima dal Fatto Quotidiano).

La benedizione del parroco ai cinque camion nuovi è avvenuta il 30 dicembre, a 200 metri dal luogo dove, a fine marzo, Langellotto aveva percosso e mandato all’ospedale l’ambientalista del Wwf Claudio d’Esposito, come ritorsione per le denunce che avevano impedito una speculazione da 283 box in un ex agrumeto a Vico III Rota, nei pressi di Viale Nizza a Sorrento. Per questa vicenda è stato messo ai domiciliari il 26 gennaio scorso, una seconda misura di arresti domiciliari (il pm di Torre Annunziata aveva chiesto il carcere) è stata emessa il 12 febbraio per stalking ai danni di chi scrive, “reo” di aver pubblicato articoli che lo riguardavano.

E proprio Nizza srl, dal nome del viale in prossimità del luogo del progetto abortito, è una delle società riconducibili a Langellotto e colpita dalle interdittive della Prefettura di Napoli. Nella quale, come scritto da Il Fatto Quotidiano in edicola sabato 17 febbraio, Cuomo figurava tra i soci insieme all’imprenditore e ai suoi familiari. Detiene 5000 euro del capitale sociale, il 50%, il resto è diviso tra Langellotto e gli altri congiunti, tra cui la madre, amministratore.

Quei 283 box dovevano essere realizzati da un’altra società, la Edilgreen, un’altra delle numerose ditte della galassia Langellotto raggiunta da interdittiva. Il Consiglio di Stato nelle prossime settimane deciderà sull’acquisizione al patrimonio pubblico dell’area, per la mancata ottemperanza all’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, arrivata dopo un processo conclusosi con le condanne degli imputati.

Le dimissioni di Cuomo sono state rese note con un comunicato dell’ufficio stampa del ministero di Gennaro Sangiuliano. “Con riferimento a notizie riportate dagli organi di stampa, si rende noto che le vicende narrate non erano a nostra conoscenza fino ad oggi. L’avvocato Giuseppe Cuomo, già sindaco di Sorrento, è stato nominato consigliere del Ministro per la valorizzazione e la tutela del paesaggio in virtù della sua esperienza amministrativa e legale”, si legge nel comunicato.

“Non è il primo ex sindaco anche in passati governi – prosegue la nota del Mic – ad essere nominato consigliere. L’incarico è assolutamente a titolo gratuito e non è mai stato erogato alcun rimborso per spese di viaggio o ad altro titolo. Pur non rilevando alcun profilo penale in questa vicenda e non risultando nemmeno indagato, come correttamente riportato, l’avvocato Cuomo ha rassegnato le proprie dimissioni che sono state accolte”.

Venerd Cuomo aveva commentato così al Fatto: “Ero in questa società perché suo padre (di Salvatore Langellotto, ndr), che la fondò, conosceva il mio e credevo che fosse in liquidazione, non pensavo che Salvatore ne facesse ancora parte. Nizza srl non ha mai fatto niente, è nata prima che diventassi sindaco. Ne uscirò, è stata solo fonte di imbarazzo, e comunque dopo la morte del padre, con Salvatore Langellotto non ho avuto alcuna frequentazione”.

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