“E’ Titina che gestisce la famiglia là”, “è lei il capo del clan Marino“. A parlare così Tina Rispoli, moglie del cantante neomelodico Tony Colombo, è Salvatore Tamburrino, il collaboratore che ha consentito di far arrestare dopo oltre 14 anni di latitanza Marco Di Lauro, nome in codice “F4”, ex reggente dell’omonimo clan di camorra di Secondigliano fondato dal padre Paolo, detto Ciruzzo o’ milionario. Anche i giudici del Riesame, come la Direzione antimafia e il gip di Napoli classificano Tamburrino come un “collaboratore di estremo rilievo“. “Lo spessore criminale della Rispoli – scrivono – è correlato anche alla disponibilità… di ingenti ricchezze che le consente… di supportare affari di sodalizi che le si rivolgono per affari che richiedono un sostegno economico; in particolare – spiegano i giudici – questo è avvenuto con il clan Di Lauro, con il quale i punti di raccordo e di rapporti personali sono molti”.
Tamburrino è ritenuto dalla Procura di Napoli un “pentito” assolutamente affidabile: le sue dichiarazioni hanno offerto al pm antimafia Maurizio De Marco uno spaccato inedito delle dinamiche del clan che gestiva la più grande piazza di spaccio d’Europa, protagonista di sanguinose faide che fanno provocato centinaia di morti. Le parole di Tamburrino sul clan Marino – una volta era guidato dal marito della Rispoli Gaetano Marino (detto Moncherino) e dal fratello Gennaro (soprannominato McKay) – descrivono Tina Rispoli come il vertice del clan che gestiva una lucrosa piazza di spaccio nelle cosiddette “Case Celesti” di Secondigliano. Le sue dichiarazioni sono inserite nelle motivazioni con le quali il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato l’arresto in carcere a cui Rispoli si è opposta con i suoi avvocati. Rispoli e Colombo sono in carcere da ottobre dopo essere stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta contro il clan Di Lauro.
Secondo i giudici Rispoli è dotata di “intensa capacità criminale” e capacità manageriale “che le ha consentito di investire i proventi illeciti in molteplici settori”. Quanto a Colombo, aggiunge il Riesame, “agisce simbioticamente (con la Rispoli) condividendone le scelte attinenti all’impiego delle somme di denaro che la stessa detiene”.