Un gesto, per molti di routine, potrebbe rivelarsi dannoso per la salute della bocca e del nostro organismo. Sembrerà un paradosso, ma l’uso di un collutorio antisettico, generalmente applicato per migliorare l’igiene orale, è collegato a un aumento del rischio di ipertensione e anche diabete. Si ritiene che la causa sia dovuta proprio alle sue proprietà antibatteriche.
Sappiamo per esempio che l’uso di antibiotici può alterare il microbioma intestinale – la colonia di microbi che comprende batteri che svolgono un ruolo importante nel nostro sistema digestivo e immunitario – eliminando i batteri cattivi ma anche quelli buoni. Di recente l’attenzione è stata rivolta anche al microbioma orale – la variegata colonia di microbi che popola la nostra bocca – e in particolare a come l’uso del collutorio potrebbe eliminare purtroppo alcuni batteri buoni che aiutano a proteggere il nostro corpo da malattie cardiache e diabete di tipo 2.
“La bocca è piena di centinaia di specie di batteri e mentre alcuni causano placca e carie, altri sono in realtà molto benefici per la salute e responsabili di processi piuttosto complessi nell’organismo”, ha affermato sul Mail on line Zoe Brookes, professoressa associata di Educazione e ricerca dentale presso l’Università di Plymouth e autrice di una ricerca pubblicata su Nature sugli effetti del collutorio antisettico a base di clorexidina sul microbioma orale. “Ci sono batteri che vivono sulla lingua che convertono i nitrati del cibo che mangiamo in nitriti che sono poi trasformati in ossido nitrico nell’intestino; l’ossido nitrico contribuisce a mantenere la pressione sanguigna a livelli normali”, spiega Brookes. “Un certo numero di studi ha evidenziato che l’uso del collutorio – in particolare quelli contenenti clorexidina – può portare a un aumento della pressione sanguigna, soprattutto nelle persone che hanno già livelli elevati”. Questo perché l’uccisione di batteri chiave della bocca riduce la capacità del corpo di produrre acido nitrico; un effetto che, a sua volta, impedisce l’efficace scomposizione dello zucchero nel sangue, causando pericolosi picchi di zucchero nel sangue che possono provocare il diabete.
Il parere dell’esperta
“In passato si tendeva a considerare i collutori innocui per la salute orale, e se ne evidenziavano solo gli aspetti benefici per la loro azione antibatterica. Già da qualche anno però è stata posta l’attenzione sugli effetti collaterali di tali prodotti”, spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Elisa Travagliati, Odontoiatra di Firenze. “Come affermato anche dalla ricercatrice, si tratta nello specifico dei collutori antibatterici contenenti clorexidina. In effetti questa correlazione è stata confermata anche in altri studi, ma c’è da dire che i campioni esaminati ne facevano un uso prolungato (un abuso direi), quando invece è raccomandato usare questi collutori per un periodo di tempo limitato (7-10 giorni al massimo) e sotto prescrizione dell’odontoiatra”.
Ma è proprio necessario utilizzare un collutorio o se ne può fare a meno?
“Un collutorio antibatterico deve essere usato solo se indicato dall’odontoiatra o dall’igienista dentale e per un periodo di tempo limitato, non se ne può abusare a volontà. Se non si hanno patologie specifiche e si intende usare un collutorio solo per prevenzione, è bene precisare che questo influisce in misura minore rispetto al corretto spazzolamento dei denti e all’uso del filo interdentale. Personalmente dico ai miei pazienti: ‘Spazzolate bene i denti e passate accuratamente il filo interdentale, e usate il collutorio solo se e quando serve!’”.
Ci sono prodotti/collutori più indicati di altri?
“Gli effetti collaterali descritti nella ricerca citata riguardano principalmente i collutori antibatterici, in particolare quelli contenenti clorexidina. Un collutorio contenete fluoro invece è un utile alleato per prevenire patologie dentali come la carie, senza (almeno per ora) effetti collaterali dimostrati. Ovviamente anche in questo caso si parla di un corretto utilizzo, nei tempi e nei modi indicati dal produttore o suggeriti dall’odontoiatra”.