Scuola

La scuola può essere sorprendente anche in negativo. Ma esiste il ‘disorientamento salutare’

di Michele Canalini

Ci sono diverse modalità con cui la scuola può presentarsi come sorprendente. Molte di queste modalità, però, non sono piacevoli. Una è chiaramente quella della scuola assurta “agli onori della cronaca” quando le notizie di episodi di aggressioni a docenti o tra studenti, con interventi delle forze dell’ordine e successive denunce penali, trasformano l’istruzione pubblica in un palcoscenico o in un rotocalco scandalistico, in grado soltanto di accendere i riflettori su fatti gravi ma pur sempre minoritari rispetto ai grandi numeri che l’istruzione mette in campo ogni giorno con la sua indefessa attività educativa rivolta agli studenti.

Poi c’è la modalità disorientante della scuola alle prese con l’inclusività. Se infatti gli istituti italiani stanno operando trasversalmente per realizzare concrete azioni inclusive nei confronti di tutti i ragazzi, specialmente quelli con maggior fragilità, i dirigenti delle nostre scuole sono invece alla continua ricerca di personale di sostegno che possa essere qualificato di fronte ai bisogni educativi di studenti deboli e sempre più numerosi.

Un recente articolo del Corriere della Sera, a firma di Gian Antonio Stella, ha ricordato che il 40 per cento degli insegnanti di sostegno oggi in Italia si presenta nei banchi dei nostri istituti sprovvisto di adeguate competenze (fonte Anffas). Questo perché gli insegnanti di sostegno, preparati e formati all’accompagnamento degli alunni H, non sono alla fine così numerosi quanto i rispettivi alunni, e le varie dirigenze scolastiche sono costrette a ricorrere ad altri docenti, se non a semplice personale che abbia fatto soltanto domanda di lavoro, per “tappare i buchi delle cattedre” e non lasciare da soli i più deboli.

Qual è poi l’ulteriore conseguenza di tutto ciò? Quella per cui ogni anno due ragazzi su tre vedono cambiare l’insegnante di sostegno a cui hanno diritto, a detrimento della stessa continuità didattica e di qualsiasi forma di proficuità educativa.

Demotivante e disorientante è poi quello che si sta profilando all’orizzonte dell’istruzione pubblica: molti istituti, a partire dalle restrizioni imposte dalla legge di bilancio, saranno costretti ad accorparsi, demandando ai capi d’istituto, sempre più smarriti, l’immane compito di gestire sedi, edifici, indirizzi e plessi fisicamente lontani ma accomunati da un’unica dicitura.

Tuttavia, c’è un aspetto della “scuola spiazzante” che è positivo, anzi è bellissimo ed estremamente educativo. Ogni insegnante sa bene quanto il disorientamento, nella pratica didattica, sia utile e davvero salutare. Non l’incertezza nella lezione o nella scelta di che cosa dire ai ragazzi. Il disorientamento salutare che fa bene alla scuola è quello di “sorprendere” i ragazzi quando loro stessi si aspettano la ripetitività da parte di un docente, oppure quando si introducono schemi e pratiche nuove nella didassi di tutti i giorni. Tanto più, questo disorientamento si presenta come “salutare” quando riguarda l’emotività che è un punto nevralgico quando si entra in un’aula.

Sorprendere un allievo sia con un rimprovero o, meglio ancora, con un’attività gratificante è quanto di più incisivo possa essere fatto nell’apprendimento. In fondo, rientra nello statuto di qualsiasi agenzia formativa l’aspetto di richiamare dal profondo dell’animo del discente quegli aspetti intimi e emotivi davvero capaci di scuoterlo dalla sua apatia. E di lasciare un segno, come è nella finalità di chiunque voglia “in-segnare” qualcosa di profittevole. Proprio nel segno di una scuola “spiazzante”.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!