Netanyahu non vuole nessuna pace, vuole solo ridurre in piccoli bantustan i palestinesi e farli sparire come popolo, perché lui ha trasgredito tutte le risoluzioni internazionali. E gli americani hanno una gravissima responsabilità in questo senso, perché se si fosse agito prima, non ci troveremmo in questa situazione. Oltre all’immane tragedia per il popolo palestinese, al quale io sono totalmente vicino, questa sarà una catastrofe per Israele, perché il sionismo sta mostrando il suo totale fallimento“. Sono le parole pronunciate a Coffee break (La7) da Moni Ovadia, commentando il rifiuto assoluto di Netanyahu ad accogliere i diktat internazionali per una risoluzione permanente coi palestinesi e la sua opposizione al riconoscimento dello Stato della Palestina.

“Netanyahu viene dalle formazioni del sionismo revisionista di estrema destra – spiega Ovadia – È la vera faccia del sionismo e, come tale, non ha mai voluto riconoscere i palestinesi come popolo, a partire dalla Nakba del 1948, quando 750mila palestinesi furono cacciati dalle loro terre e dalle loro case e circa 500 villaggi palestinesi furono distrutti con un’operazione che io definisco di pulizia etnica. Ma qui c’è chi salta per aria per le parole e intanto migliaia di bambini muoiono fatti a pezzi. Netanyahu fa continuamente riferimento al terrorismo, ma ci sarebbe davvero da vedere chi è il terrorista“.
E aggiunge: “In Cisgiordania non c’è Hamas ma 800mila coloni israeliani che hanno rubato tutto ai palestinesi. Quelle di Netanyahu sono solo chiacchiere, lui non riconosce i palestinesi, tanto è vero che i ministri del suo governo prospettavano di metterli su un’isola artificiale“.

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