Il peso della guerra si fa sentire sull’economia israeliana. Il quarto trimestre del 2023, coinciso con l’inizio dei bombardamenti e delle operazioni terrestri a Gaza, è stato uno dei peggiori in assoluto per l’economia di Tel Aviv. Lo ha reso noto oggi l’Ufficio centrale di Statistica. Nel quarto trimestre del 2023 l’economia di Israele si è contratta del 19,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno prima. Il dato è peggiore delle stime che indicavano comunque una flessione di oltre il 10%. Crollano gli investimenti (- 68%), esportazioni (- 18%) e consumi privati (- 27% rispetto al trimetre luglio – settembre). A sostenere l’economia è solo la spesa pubblica (per lo più militare) quasi raddoppiata.

La previsione per la crescita 2024 è stata già ridotta da + 3,4 ad un valore tra l’1,6 e il 2% ma non si escludono ulteriori revisioni. Pesa anche l’impiego nelle operazioni belliche dei riservisti che rappresentano l’8% della forza lavoro del paese e cha ha paralizzato l’attività di diversi stabilimenti e cantieri. La graduale smobilitazioni di queste forze dovrebbe ridare fiato all’economia. Per ora sembra tenere il settore tecnologico che genera il 18% del Pil del paese, la metà dell’export ed il 30% delle entrate fiscali, rendendo la sua prosperità cruciale per l’economia israeliana.

Le ricadute della crisi risultano particolarmente severe nei territori palestinesi, aggiungendosi alla crisi umanitaria in corso a Gaza. Il Fondo monetario internazionale ha affermato che si sia verificato “un crollo quasi completo dell’attività” nel quarto trimestre, stimando che il Pil di Gaza e Cisgiordania sia crollato del 6% nel 2023. Ogni anno Israele riceve dagli Stati Uniti aiuti economici per quasi 4 miliardi di dollari, nella quasi totalità destinati all’industria militare.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Casse del Cremlino mai così piene di dollari. Solo dalla vendita di petrolio russo all’India incassati 37 miliardi

next
Articolo Successivo

Si cerca un piano globale contro le pandemie. I paesi ricchi frenano: “Profitti delle aziende farmaceutiche intoccabili”

next