La figlia di Califano spiega che una scena dove mamma e papà si appartano nel bagno pubblico di un locale “non rispecchia la realtà di quanto accaduto e restituisce un'immagine non veritiera dei miei genitori”; ma soprattutto nega ogni possibile tradimento della madre (Rita Di Tommaso ndr) nei confronti del padre
La serie Rai su Franco Califano è “affrettata e superficiale”. Così si è espressa dopo una settimana dalla messa in onda Silvia Califano, la figlia dell’indimenticabile Califfo. “Mi dispiace che sia stata data una rappresentazione di un uomo complesso come mio padre in una versione condensata, affrettata e superficiale e che non sia stato dato spazio anche ad altre persone fondamentali nella sua vita”, ha spiegato la donna all’Adnkronos. L’unica erede dell’autore di Tutto il resto è noia ha voluto precisare che solo adesso ha ufficialmente parlato della serie e che tutto ciò che si è letto online nei giorni scorsi riguarda dichiarazioni rilasciate a Vanity Fair nel 2013. “Le mie parole (sottolineo, pronunciate più di dieci anni fa), sono state in molti casi riportate in modo non fedele, spesso colorite o appesantite da aggiunte che non erano presenti in origine”.
Silvia però si ferma qui. O meglio aggiunge alcuni dettagli sulla prima parte della serie “allo scopo di tutelare in primis l’immagine di mia madre e anche quella di mio padre”: “Per prima cosa voglio congratularmi con Leo Gassmann (Califano nella serie ndr) per l’attenzione e il rispetto che ha avuto nell’interpretare il ruolo di mio padre, sapendo cogliere i tratti caratteristici dell’uomo e dell’artista. Entrando nel merito dell’opera, in primo luogo qualche data. Mio papà e mia mamma si sono conosciuti nel 1955, fidanzati nel 1956, sposati ad ottobre del 1958 e io sono nata a settembre del 1959, per cui facendo un rapido calcolo si evince che mia mamma non fosse incinta il giorno delle nozze, come invece rappresentato nel film”. E ancora la figlia di Califano spiega che una scena dove mamma e papà si appartano nel bagno pubblico di un locale “non rispecchia la realtà di quanto accaduto e restituisce un’immagine non veritiera dei miei genitori”; ma soprattutto nega ogni possibile tradimento della madre (Rita Di Tommaso ndr) nei confronti del padre segnalando la non veridicità della “scena della telefonata interrotta”: “Non capisco l’utilità di gettare quest’ombra sulla sua figura, né la necessità di fabbricare giustificazioni alla conclusione del matrimonio dei miei genitori, che possano far uscire in una luce migliore mio padre”.