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Ucraina, dopo Avdiivka i russi avanzano anche a Zaporizhzhia. Il ministro polacco: “Forse è già troppo tardi, la situazione è drammatica”

A pochi giorni dal ritiro delle truppe ucraine da Avdiivka caduta di nuovo in mano russa, il più importante successo sul campo dalla presa di Bakhmut, i soldati di Mosca continuano ad avanzare, questa volta in un’altra cittadina chiave e oggetto di una lunghissima battaglia già dai primi giorni di guerra, vista la presenza nelle vicinanze di un’enorme centrale nucleare: Zaporizhzhia. Le truppe di Kiev, come spiegano i vertici delle Forze Armate fedeli a Volodymyr Zelensky, stanno affrontando “pesanti attacchi” dell’esercito russo che sta avanzando nella regione. E tra gli alleati occidentali cresce il pessimismo: “La situazione in Ucraina sta diventando drammatica. Come sappiamo, Avdiivka è già caduta, i russi stanno attaccando in diverse direzioni e forse è quasi già troppo tardi“, ha detto il ministro degli Esteri polacco, Radek Sikorski, condannando le resistenze in sede Ue sul via libera alle nuove forniture di armi. “Mi dispiace dover dire che non ci sono stati progressi. Ci sono Paesi che stanno ancora bloccando la creazione di una linea speciale di finanziamento per la difesa dell’Ucraina nel fondo europeo per la Pace”, ha riferito.

Lunedì l’alto comandante ucraino Oleksandr Tarnavsky ha dichiarato che la Russia sta lanciando attacchi multipli vicino al villaggio di Robotyne, uno dei pochi luoghi in cui Kiev era riuscita a riguadagnare terreno durante la fallita controffensiva di primavera. Il comandante Tarnavsky ha scritto su Telegram che l’esercito russo sta procedendo con “piccoli gruppi d’assalto con il coinvolgimento di diverse unità di veicoli blindati”. Il militare assicura però che i “tentativi di offensiva sono stati fermati, il nemico è stato eliminato nella periferia di Robotyne”. Diversa la versione diffusa dai blogger militari russi, secondo i quali le forze di Mosca si trovavano ai margini meridionali del villaggio. “La situazione è dinamica qui, il nemico sta infliggendo fuoco pesante”, ha detto il portavoce di Tarnavsky, Dmytro Lykhoviy, alla tv nazionale.

Come molti insediamenti nell’Ucraina orientale, Robotyne è stata completamente rasa al suolo da mesi di fuoco di artiglieria. Nelle ultime settimane le difese ucraine sono state messe a dura prova dalla carenza di munizioni e di militari sul terreno. Lykhoviy ha riferito che le truppe russe si stannoo “riorganizzando” dopo il ritiro dell’Ucraina da Avdiivka e “probabilmente trasferiranno unità in altri settori”. L’allarme sulla mancanza di munizioni è stato sollevato anche dal ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis: “Il problema è l’attrezzatura. Il problema sono le munizioni. Sono affamati di munizioni ormai da molto tempo, il calcolo è sei a uno”, ha detto, riferendosi all’esercito ucraino. “Ciò significa che per ogni sei munizioni che i russi sono in grado di lanciare contro l’Ucraina, l’Ucraina ne ha solo una. Quindi è un miracolo che siano in grado di fare questo”.

In questo quadro sconfortante per Kiev, Zelensky prova a ridare coraggio ai suoi raggiungendo il fronte di Kupiansk, nell’oblast’ di Kharkiv. Ma le strette di mano, le medaglie e le congratulazioni non bastano: i comandanti chiedono armi. Qualcosa forse si è mosso a Monaco, dove Zelensky ha incontrato diversi alleati chiudendo, dice, “molti altri accordi” su sicurezza e forniture militari. L’Ucraina intanto si sta preparando all’arrivo dei primi caccia F-16 americani – previsto per giugno – adattando le proprie infrastrutture per accoglierli.