Lavoro, umiltà, coraggio, amore e creatività: questi sono stati gli ingredienti dai quali è ripartito il treno Lancia. Un brand che, giova ricordarlo, ha seriamente rischiato di scomparire. E il suo rinascimento è cominciato con la neo arrivata Ypsilon, al netto della polemica che circola sul web per l’eccesso di similitudine con altre due creature del pianeta Stellantis, Peugeot 208 e Opel Corsa. Il primo tassello di una strategia molto precisa.
Strategia che lo stesso amministratore delegato Luca Napolitano ha ripercorso durante il reveal della vettura. Tre anni lunghissimi a inseguire un futuro possibile, sostenibile industrialmente – anche per questo nell’automotive le polemiche lasciano il tempo che trovano – che doveva necessariamente riannodare il profondo legame con la storia da favola di Lancia mentre ci si radicava ne presente e si pensava al futuro. Si potrà discutere all’infinito se è stato corretto cambiare così radicalmente la Ypsilon, vettura vincente da 39 anni. Alla fine deciderà il mercato, come sempre.
Ma c’è un percorso da raccontare e Napolitano non ha problemi a tornare indietro nel tempo: «Quando ho incontrato la prima volta Carlos Tavares era il gennaio del 2021. Il merge FCA-PSA era appena stato fatto e in quel primo incontro lui mi affida la missione del rilancio di questo brand con un brief chiarissimo. Disse: “devi fare un piano per portare Lancia a essere un brand credibile e rispettato nel mercato del lusso europeo. Devi lavorare con Alfa Romeo e DS per rafforzare l’offerta Premium di Stellantis in Europa. Perché così il ruolo di Lancia e del cluster premium diventa davvero strategico per Stellantis!“. Poi aggiunse: “fai la cosa giusta, prendi la strada maestra, non le scorciatoie. Non fare tutto, concentrati sulle priorità. Nessuno si aspetta che Lancia entri in tutti i segmenti, che entri in tutti mercati, o conquisti tutti i tipi di cliente. Piuttosto, tutti si aspettano cose fatte, bene, una alla volta, con grande qualità”.
Era una sfida…multipiano. Come spiega lo stesso ad Lancia, “su quattro livelli: nel posizionamento, da mainstream a Premium. Nel prodotto, da 1 vettura a 1 lancio ogni 2 anni. Nella distribuzione, ampliandola dall’Italia all’Europa e infine, nella qualità, per rispondere alle aspettative di quel segmento di mercato. Non era roba da deboli di cuore”.
La ricetta giusta parte dal primo buon ingrediente: “A livello di prodotto, la Ypsilon è pronta, ad aprile inizierà la produzione di serie. La seconda vettura ha lo stile chiuso e sarà pronta per il 2026. Una sportback di 4,70 metri che probabilmente si chiamerà Gamma. Più avanti il sogno di (ri)fare la Delta. Quanto all’elettrificazione, anche qua la promessa è mantenuta. La Ypsilon è elettrica e arriverà anche ibrida, e dal 2026 solo elettriche. Stesso discorso per il ritorno di una versione HF che con Ypsilon arriverà nel 2025 con 240 cv e un’accelerazione 0-100 km/h in 5″8 secondi. Poi, la rete: nuovi showroom, nuove officine, nuova esperienza per i nostri clienti. Da 230 corner a 160 showroom premium esclusivi Lancia, oltre i 600 venditori condivisi con FIAT, una Community di 240 professionisti dedicati e certificati Lancia. Infine, la sostenibilità: il 50% dei materiali che si possono toccare a bordo della nuova Ypsilon sono riciclati, o riciclabili”.
Ma la differenza, il modello iconico di Lancia, lo fa grazie alla collaborazione con lo specialista degli interni Cassina. “Ve la ricordate la sensazione che si provava entrando in una bellissima Aurelia, in una Flaminia, o anche nella Thema degli anni ‘80? Quella sensazione di sedersi su un sofà, di sentirsi a casa. Ci piaceva così tanto che abbiamo provato a rispolverarla, rendendola un po’ più moderna, contemporanea grazie alla guida di Cassina”, spiega Napolitano. Che aggiunge: “Quelli di Ypsilon sono veramente gli interni meno automobilistici di sempre. Non sedili, ma poltrone. Elettriche, massaggianti e riscaldate in velluto blu, panno Lancia a cannelloni. E poi un’ambientazione elegantissima figlia della collaborazione tra il nostro Centro Stile e il team di Cassina. Tutto collegato e coordinato, come nel salone di una bellissima casa italiana. compreso il primo tavolino multifunzionale all’interno di una vettura. Un vero elemento di interior design, dove si può anche caricare wireless il cellulare». A decidere, come detto, sarà il mercato. Ma di certo tutto questo non si troverà sui modelli Stellantis realizzati sulla stessa piattaforma della Ypsilon.