Muovere il mouse di un computer solo con il pensiero. Non è l’incipit di un film fantascientifico, ma quanto annunciato da Elon Musk in merito al primo chip wireless impiantato in un cervello umano da Neuralink. Il paziente a cui a gennaio 2024 è stata impiantata la tecnologia cerebrale della startup di neurotecnologie, secondo quanto rivelato dallo stesso fondatore su X, non ha avuto per ora effetti negativi e riesce già a controllare i cursori tramite il pensiero. “Il paziente sembra essersi ripreso completamente senza effetti negativi di nostra conoscenza ed è in grado di controllare il mouse e di muoverlo sullo schermo semplicemente pensando”, ha riferito il miliardario.
Neuralink è la start-up di Musk che afferma di aver sviluppato un impianto cerebrale progettato per consentire agli esseri umani a utilizzare i propri segnali neurali per controllare le tecnologie esterne. Lo scopo di utilizzo è principalmente medico, con l’azienda che mira ripristinare funzionalità sensoriali come la vista, la funzione motoria e la parola. Il primo volontario è stato individuato grazie a una call rivolta a persone tetraplegiche o con sclerosi laterale amiotrofica. Nel maggio del 2023 era arrivata l’autorizzazione e a novembre si cercavano volontari con meno di 40 anni e gli arti paralizzati. Poi a gennaio la notizia del primo impianto.
Un traguardo inseguito da molto dal miliardario che nel dicembre del 2002 aveva “minacciato” i suoi dipendenti di velocizzare i test clinici. L’azienda mesi prima aveva ha annunciato che avrebbe iniziato a reclutare volontari per una sperimentazione clinica per testare il suo dispositivo, un'”interfaccia cervello-computer” per captare l’attività elettrica dei neuroni e convertire tali segnali in comandi per controllare un dispositivo esterno. “Creare un’interfaccia cerebrale generalizzata per ripristinare l’autonomia di coloro che oggi hanno bisogni medici insoddisfatti e sbloccare il potenziale umano domani”. È questa infatti la mission dell’azienda, secondo quanto riferito sul sito ufficiale.
I 64 filamenti del dispositivo – più sottili di un capello – vanno a interagire con la parte del cervello che controlla l’intenzione del movimento. Da qui, la persona potrà dirigere con il pensiero il movimento di una carrozzina elettrica o il proprio smartphone, interagire con i sussidi per la comunicazione o software di qualsiasi tipo. Non a caso il prodotto di Neuralink è chiamato Telepathy, telepatia. La telepatia, aveva già promesso Musk, consentirebbe “il controllo del telefono o del computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente pensando”. E “i primi utilizzatori saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti. Immaginate se Stephen Hawking (il cosmologo morto nel 2018 e che era affetto da una malattia neurodegenerativa, ndr) potesse comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore. Questo è l’obiettivo”.