“Mia moglie non ce l’ha fatta è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina”. Giovanni Barreca, l’uomo che ha confessato di aver torturato e ucciso durante un esorcismo la moglie due figli, con la complicità di Massimo Carandente e Sabrina Fina, si è rivolto all’avvocato Giancarlo Barracato durante un incontro in carcere. “È ancora in una situazione di delirio costante. Sono andato a trovarlo diverse volte, ma è difficile instaurare un dialogo. Il mio cliente riferisce di avere avuto il dovere di debellare il demonio – aggiunge – Non si rende neppure conto di stare in carcere. Ho incontrato una persona che non è consapevole della sua condizione. Ha come quadro costante davanti ai suoi occhi l’obiettivo raggiunto: avere sconfitto il demonio. Ho difficoltà a pensare a una strategia difensiva. Non mi trovo mai davanti ad una persona lucida”.
Durante i colloqui Barreca avrebbe manifestato la consapevolezza di aver perso la moglie e i figli nel massacro do Altavilla Milicia (Palermo). “È consapevole che la moglie non c’è l’ha fatta ed è stata vinta dal diavolo così come i suoi figli, così va ripetendo – aggiunge l’avvocato – In questa sua azione dice che è stato aiutato dai due coniugi. Sto valutando attentamente l’ipotesi di chiedere una perizia psichiatrica”. Barreca quindi indica come suoi complici la coppia fermata per gli stessi reati contestati all’uomo e alla figlia 17enne che da sopravvissuta alla strage è diventata indagata ed è stata arrestata. La ragazza ha raccontato il delirio mistico in cui si sono trovati e come le tre vittime siano morte tra atroci sofferenze.
Carandente e Fina negano di aver partecipato agli omicidi. “Ho incontrato i miei assistiti. Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque” ha dichiarato l’avvocato Marco Rocca appena uscito dal carcere Pagliarelli di Palermo dove ha incontrato la coppia. “Sono sconvolti tutti e due, molto provati da questa situazione come ovvio che sia”, ha aggiunto. Al loro legale, subentrato ai primi nominati, i due hanno riferito di aver frequentato la casa di Barreca per amicizia. “Erano persone che si conoscevano Si sono conosciuti sui social”. La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta. “Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti”, ha spiegato. I due indagati avrebbero detto che nella versione della 17enne che avrebbe partecipato alla strage ci sarebbero delle contraddizioni.