Sono ancora pochi chiari i particolare della violenta aggressione subita dal responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale Cervello di Palermo. Il dottor Alfredo Caputo è stato aggredito con un tirapugni da un paziente. Il medico nel corso di una visita ambulatoriale avrebbe negato la prescrizione di un farmaco. L’uomo ha protestato e ha tirato fuori il tirapugni sfregiando il professionista all’orecchio e al volto. L’aggressore avrebbe anche rotto un braccio alla vittima e poi sarebbe fuggito via. Il medico, che aveva il camice sporco di sangue, è stato immediatamente e portato in sala operatoria. Sul caso indaga la polizia.

“Non abbiamo alcuna dichiarazione da fare dopo un’aggressione del genere. Non ci sono più parole dopo quanto successo oggi all’ospedale Cervello – dicono i colleghi del medico – La situazione è gravissima. Non solo le continue aggressioni al pronto soccorso. Adesso dobbiamo avere paura anche negli ambulatori. È gravissimo quanto successo oggi. La politica – spiegano – deve comprendere che così non si può andare avanti. Siamo davvero stanchi di vivere sotto pressione sempre. Non è più tollerabile andare avanti così. Dovremmo dimetterci in massa. Forse solo così iniziano a comprendere che la nostra condizione è davvero grave e siamo in piena emergenza”.

Solo il 15 febbraio scorso un medico specializzando del Policlinico cittadino era stato picchiato da un paziente, non soddisfatto del consulto neurologico. Dopo la visita era tornato al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale assieme al fratello per vendicarsi, ferendo il medico a un occhio. Nell’aggressione erano rimasti feriti anche un altro specializzando e il medico di turno. Il 12 febbraio un paziente portato al pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila aveva aggredito, spezzandole un femore, la psichiatra di turno.

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