Nel secondo giorno della Milano fashion Week, l'imprenditore umbro presenta la sua nuova collezione Autunno/Inverno 2024-2025 nel suo quartier generale di via Montello 16, trasformato per l'occasione in un caffé letterario. "Il punto non è chi comprerà questi capi, ma chi continuerà a realizzarli", chiosa Cucinelli
Immaginate di passeggiare per le vie di Milano, quando all’improvviso un’edicola retrò all’interno di un antico cortile cattura la vostra attenzione. Esposto vi è un fogliettone con una scritta a caratteri cubitali: The Solomeo Post. Un giornale, neanche tanto immaginario, che narra la bellezza attraverso l’alto artigianato. In prima pagina campeggia la frase della poetessa americana Edna St. Vincent Millay, “Beauty Never Slumbers!“, “la bellezza non sonnecchia mai”: Brunello Cucinelli ne ha fatto il suo mantra e la scelta si è rivelata vincente. Entrare nel suo showroom in via Montello 16 sfogliando le pagine del “Solomeo Post” è un viaggio sensoriale che ricrea le atmosfere degli storici caffè letterari, luoghi di incontro e di confronto, dove parlare di idee, valori ed ideali. Si possono incontrare le attrici Anna Foglietta e Alessandra Mastronardi, la top model Bianca Balti, o ancora, Stefano Accorsi e la nipote di Bob Kennedy, Kyra. Tutt’intorno, nell’aria inebriata dell’essenza inconfondibile della casa di moda, lo spazio è dominato dai capi della nuova collezione Autunno/Inverno 2024-25, dove la maestria artigianale italiana si manifesta in tutta la sua magnificenza.
In questa nuova collezione A/I 2024-2025 si memoria e tradizione si legano indissolubilmente, con l’antica tela di lana che torna protagonista delle nuove maglie couture o nei cappotti taglio maschile. E poi ancora, rigorosi tailleur con gonne e pantaloni “svecchiati” da tocchi di piume e lavorazioni ad intarsio, pullover in infinite gradazioni di grigio. Trecce irlandesi che si mescolano al tailoring rigoroso, ricami da sogno con paillettes sulle maglie couture che richiedono anche 50 ore di ricamo dalle mani delle sapienti sarte di Solomeo per essere realizzate. Il pezzo più prezioso? Un cappotto in moltoprene da 8mila euro. “Il punto non è chi comprerà questi capi, ma chi continuerà a realizzarli“, chiosa Brunello Cucinelli.
L’imprenditore umbro da sempre si batte per un salario più giusto per chi esegue lavori manuali e torna a ribadire l’importanza di ridare dignità a queste occupazioni: “Sono contentissimo di come vanno l’Italia e il Made in Italy – sottolinea Cucinelli -. Ciò che dobbiamo fare in questo momento è valorizzare il lavoro artigiano, ridandogli dignità morale ed economica. Non escludo che i nostri sarti guadagneranno il doppio o il triplo tra qualche anno. Se gli imprenditori destinassero anche solo l’1% del profitto agli operai questo lavoro sarebbe giustamente valorizzato. Bisogna mettere le persone nelle condizioni di operare serenamente. Dobbiamo ritrovare qualità e sicurezza del lavoro operaio”. Così Cucinelli ci regala ancora una volta un sogno di eleganza e raffinatezza, un capolavoro di artigianalità che ci ricorda come la capacità di creare bellezza sia un valore da custodire e celebrare.