Indagine contro ignoti per verificare la correttezza delle procedure relative alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina da parte del Governo Meloni e, in particolare, del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. È il fascicolo modello 45, quindi senza indagati né ipotesi di reato, aperto dalla Procura di Roma dopo l’esposto presentato dall’onorevole Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in relazione al progetto tanto caro alla Lega. L’esposto di nove pagine è arrivato all’attenzione dei pm di piazzale Clodio lo scorso 1 febbraio e riguarda l’attività di progettazione e realizzazione dell’infrastruttura. Secondo Repubblica, il procuratore capitolino Francesco Lo Voi ha assegnato l’indagine alla pm Alessia Natale, specializzata in reati contro la pubblica amministrazione.
La reazione della Lega e di Salvini – La notizia dell’apertura del fascicolo è arrivata nel giorno in cui Matteo Salvini, in un’intervista a ‘Mattino Cinque‘, ha accusato le opposizioni di mettere sempre e comunque il bastone tra le ruote. “Solo in Italia si riesce a fare una battaglia politica contro il ponte, sull’autostrada, una galleria, la Tav” ha detto il vicepremier, che poi ha parlato dell’importanza dell’infrastruttura in questione. “Il Ponte sullo Stretto serve ad unire milioni di siciliani, serve ad inquinare di meno e viaggiare più in fretta – ha assicurato – Mi hanno denunciato per questo. Il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica perché vogliamo fare il ponte – ha accusato – Solo in Italia la sinistra riesce a dire no alle opere pubbliche”. A seguire, fonti vicine alla segreteria della Lega hanno fatto veicolare dalle agenzie di stampa una reazione molto dura contro le opposizioni: “Il Pd e la sinistra sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia. Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo”.
Il contenuto dell’esposto – Ma cosa dice l’esposto presentato agli inizi di febbraio da Bonelli, Fratoianni ed Elly Schlein? Nel documento che riguarda “l’attività di progettazione e realizzazione” del ponte sullo stretto i parlamentari chiedono ai pm di chiarire perché Società Stretto di Messina S.p.A. (SdM SpA) “ha ritenuto di non rendere pubblici documenti fondamentali per l’entità del progetto e le procedure”. In particolare nell’atto finito all’attenzione dei pm si afferma che la società SdM SpA “ha opposto più volte diniego alle richieste di fornire” ai denuncianti “sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale, nonostante un componente del comitato scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica la suddetta relazione“. Per i parlamentari il rifiuto “della SdM SpA, che con il Decreto viene costituita quale società in house, di consegnare documenti espressamente previsti dal decreto impedisce di esercitare un diritto ed un’azione di controllo e verifica. La SdM SpA si è rifiutata di consegnare l’atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società Webuild ha raggiornato un progetto complesso, vecchio di 12 anni”.
La strana tempistica del decreto – E ancora. Nella denuncia si ricorda, inoltre, che il 16 gennaio scorso “il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rispondeva ad un question time presentato in commissione ambiente, comunicando che “la società Stretto di Messina ed consorzio Eurolink hanno sottoscritto il 29 settembre 2023 un atto negoziale prodromico in base al quale il Contraente Generale ha predisposto, tra l’altro, la relazione di integrazione al progetto definitivo originario comprensiva del particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alle ulteriori prescrizioni da sviluppare nel progetto”. I parlamentari aggiungono che “il decreto è stato convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 maggio del 2023 ma la Società SdM SpA firma l’atto negoziale il 29 settembre, mentre l’annuncio della consegna della relazione sul progetto da parte del Consorzio Eurolink avveniva il 30 settembre 2023. In pratica tra la sottoscrizione dell’atto negoziale e la consegna della relazione di aggiornamento del progetto” trascorreranno “solo poche ore. Come è possibile, viene da chiedersi, che l’aggiornamento di un progetto di un’opera così imponente mai costruita al mondo sia stato realizzato in poche ore? La consegna della relazione avvenuta il 30 settembre 2023 veniva confermata anche da una nota stampa del gruppo Webuild“, si afferma nella denuncia.
“Temiamo sperpero senza precedenti” – Infine, “l’incontro, documentato da Report e mai smentito dagli interessati, tra Salvini, Lunardi e Salini, capo della cordata Eurolink, che getta ombre su possibili irregolarità nel processo decisionale e nell’assegnazione degli incarichi: dopo 12 anni – hanno sottolineato Pd e Avs – il progetto viene ripreso e riassegnato allo stesso consorzio senza una nuova gara. Persino una relazione dell’Anac sottolinea come, con il decreto Ponte, si sia fatto un favore ai privati”. Per Bonelli, inoltre, “è assurdo che cifre così ingenti di denaro pubblico siano destinate a un progetto che suscita dubbi non solo in Italia ma anche tra esperti internazionali, giapponesi in primis, che hanno espresso perplessità sulla fattibilità di ponti a campata unica di 3.300 metri a causa dei rischi associati alla flessione e alla torsione. Questo – ha concluso – non fa che aumentare i nostri timori di uno sperpero senza precedenti di risorse”. Ora toccherà ai magistrati capire se questi timori siano fondati o meno.