Una sentenza in Alabama riapre il dibattito sui diritti riproduttivi. La Corte Suprema dell’Alabama, negli Stati Uniti, ha stabilito che gli embrioni congelati sono persone, e che si può essere ritenuti responsabili della loro distruzione. Una decisione che, secondo i sostenitori dei diritti riproduttivi, potrebbe mettere in pericolo la fecondazione in vitro e colpire le centinaia di migliaia di persone che dipendono da trattamenti come questo ogni anno. La sentenza, del 16 febbraio, sta già avendo le prime conseguenze a livello medico, con l’Università di Birmingham che ha sospeso temporaneamente la fecondazione in vitro (IVF) per timore che pazienti e medici possano essere perseguiti penalmente o subire danni punitivi. Una decisione che arriva mentre almeno 11 stati hanno ampiamente definito nelle loro leggi statali che l’essere umano è tale a partire dalla fecondazione, ed altri gli stati meditano su ulteriori restrizioni sull’aborto e sulla riproduzione, rilanciando il dibattito in vista delle elezioni del 2024.
La sentenza, come spiegato sul New York Times, riguarda tre coppie che hanno fatto causa al Center for Reproductive Medicine, una clinica per la fertilità di Mobile (città nel sud ovest dell’Alabama), per aver distrutto inavvertitamente i loro embrioni, e che sostenevano di avere diritto a danni punitivi ai sensi di una legge del 1872 sull’illecita morte di un minore. Inizialmente due tribunali statali di grado inferiore hanno dichiarato che gli embrioni non sono persone, ma la Corte Suprema dello Stato ha annullato quelle sentenze, affermando che gli embrioni rientrano esattamente nella definizione di minore dell’Alabama, e che quindi le cause legali per negligenza possono procedere. Le conseguenze, però, sono ampie, e possono intaccare i diritti riproduttivi di tutti i cittadini e il lavoro delle cliniche dello stato.
“Siamo rattristati dal fatto che ciò avrà un impatto sui nostri pazienti che stanno cercando di avere un bambino attraverso la fecondazione in vitro”, ha affermato l’università di Birmingham in una nota. “Ma dobbiamo valutare la possibilità che i nostri pazienti e i nostri medici possano essere perseguiti penalmente per essere stati sottoposti o aver eseguito determinate procedure”. La sentenza ha rilanciato il dibattito anche a livello elettorale, in vista delle presidenziali. La candidata repubblicana Nikki Haley si è detta d’accordo con la decisione della Corte Suprema. “Per me gli embrioni sono dei bambini”, ha dichiarato.
“La vita umana non ancora nata è sacra”, ha affermato il giudice Tom Parker. “Crediamo che ogni essere umano, fin dal momento del concepimento, è fatto a immagine di Dio, creato da Lui per riflettere la Sua somiglianza”. La Corte sostiene che la norma va applicata “a tutti i bambini, nati e non nati, senza limitazioni” e che non è suo compito “definire una nuova limitazione basata sulla nostra visione di ciò che è o non è saggio per l’ordine pubblico”. La Corte Suprema degli Stati Uniti deciderà anche se limitare l’accesso a un farmaco abortivo, pronunciandosi sull’argomento per la prima volta da quando ha ribaltato la ‘Roe v. Wade’ nel 2022.